Giovanni Caputi dovrà scontare 3 anni e 4 mesi dopo le violenze in coda alla manifestazione degli Indignati del 15 ottobre scorso. E dovrà anche risarcire i danni al Comune di Roma
FOTO: L'album degli scontri a Roma - L'album degli Indignados
E' arrivata la prima condanna per gli scontri con le forze dell'ordine avvenuti il 15 ottobre scorso durante la manifestazione a Roma degli Indignati.
I giudici della decima sezione penale del tribunale hanno inflitto 3 anni e 4 mesi di reclusione, al termine del giudizio con rito abbreviato, a Giovanni Caputi, 22enne originario di Terlizzi (Bari), accusato del reato di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale.
La procura aveva chiesto una condanna a 4 anni. Caputi, da tempo trasferitosi in Spagna, era l'unico di tutti gli arrestati di quel giorno a essere rimasto in carcere.
Ma nei suoi confronti la procura, che ha ottenuto dal tribunale la trasmissione degli atti, ha intenzione di indagare ancora in relazione al reato di devastazione.
Risarcimento danni - Il collegio ha disposto che il manifestante dovrà risarcire i danni, da liquidarsi in separata sede, subiti da Comune di Roma e Ama, l'azienda municipalizzata per i rifiuti.
"Siamo in presenza di una decisione troppo dura - ha commentato l'avvocato Fabrizio Gallo, legale di Caputi -. Sulla sentenza ha influito senza dubbio la pressione mediatica legata a quanto accaduto a Roma quel giorno. Oggi viene condannata una persona che con gli incidenti e gli episodi di violenza non ha nulla a che fare".
E' arrivata la prima condanna per gli scontri con le forze dell'ordine avvenuti il 15 ottobre scorso durante la manifestazione a Roma degli Indignati.
I giudici della decima sezione penale del tribunale hanno inflitto 3 anni e 4 mesi di reclusione, al termine del giudizio con rito abbreviato, a Giovanni Caputi, 22enne originario di Terlizzi (Bari), accusato del reato di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale.
La procura aveva chiesto una condanna a 4 anni. Caputi, da tempo trasferitosi in Spagna, era l'unico di tutti gli arrestati di quel giorno a essere rimasto in carcere.
Ma nei suoi confronti la procura, che ha ottenuto dal tribunale la trasmissione degli atti, ha intenzione di indagare ancora in relazione al reato di devastazione.
Risarcimento danni - Il collegio ha disposto che il manifestante dovrà risarcire i danni, da liquidarsi in separata sede, subiti da Comune di Roma e Ama, l'azienda municipalizzata per i rifiuti.
"Siamo in presenza di una decisione troppo dura - ha commentato l'avvocato Fabrizio Gallo, legale di Caputi -. Sulla sentenza ha influito senza dubbio la pressione mediatica legata a quanto accaduto a Roma quel giorno. Oggi viene condannata una persona che con gli incidenti e gli episodi di violenza non ha nulla a che fare".