L'agente dei vip sconterà una condanna a 4 anni e 3 mesi per il crac della sua LM Management. In carcere da 5 mesi, ora il giudice dovrà decidere sugli arresti domiciliari. Resta aperta l'inchiesta per concorso in bancarotta a carico di Emilio Fede
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Lele Mora ha patteggiato davanti al gup di Milano Elisabetta Meyer 4 anni e 3 mesi di reclusione per l'accusa di bancarotta fraudolenta per il crac della sua LM Management. Il patteggiamento è stato ratificato dal giudice, che si è riservata di decidere sull'istanza di domiciliari avanzata dalla difesa di Mora, che si trova in carcere da quasi 5 mesi. Per i pm Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci il talent scout deve rimanere in carcere perché sussistono ancora le esigenze cautelari.
Il giudice ha detto 'sì' all'accordo raggiunto tra i pm e i difensori di Mora per il patteggiamento della pena, che chiude la vicenda giudiziaria in relazione all'accusa di bancarotta per il crac dell'agenzia del talent scout. Stando alle indagini, Mora, in carcere dal 20 giugno, avrebbe distratto circa 8,5 milioni di euro dalle casse della sua società, fallita nel giugno 2010. Secondo l'accusa, parte di quei soldi sarebbero stati trasferiti all'estero e mai rintracciati e anche per questo i pm, che hanno 'acceso' delle rogatorie in Svizzera, hanno dato parere negativo ai domiciliari. Per il Riesame - che il 9 settembre scorso aveva confermato il carcere per l'impresario - Mora potrebbe fuggire avvalendosi anche della sua "rete di relazioni".
Resta invece aperta l'inchiesta per concorso in bancarotta a carico del direttore del Tg4 Emilio Fede e di un collaboratore di Mora. Il talent scout, infatti, aveva riferito ai magistrati di aver ottenuto un prestito da oltre 2,8 milioni di euro da Silvio Berlusconi, attraverso il manager Giuseppe Spinelli. Sempre stando al racconto del talent scout, una parte di quei soldi, circa 1,2 milioni di euro, sarebbero stati trattenuti come "intermediazione" da Fede. I pm, che hanno cercato di scovare il presunto 'tesoretto' estero di Mora (lui dice di aver speso tutto il denaro), hanno trovato tracce di rapporti economici Mora-Fede.
Dopo il patteggiamento, i legali potranno fare anche ricorso per Cassazione e solo quando la Suprema Corte avrà deciso la pena diventerà definitiva e dovrà essere scontata. Per Mora, intanto, il prossimo 21 novembre si aprirà il processo per il caso Ruby. Imputati anche Fede e Nicole Minetti. A carico dell'agente dei vip, infine, è ancora aperta un'inchiesta per bancarotta per il crac della Diana Immobiliare (società della figlia, anche lei indagata) e per il suo fallimento come imprenditore individuale.
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Dopo il patteggiamento, i legali potranno fare anche ricorso per Cassazione e solo quando la Suprema Corte avrà deciso la pena diventerà definitiva e dovrà essere scontata. Per Mora, intanto, il prossimo 21 novembre si aprirà il processo per il caso Ruby. Imputati anche Fede e Nicole Minetti. A carico dell'agente dei vip, infine, è ancora aperta un'inchiesta per bancarotta per il crac della Diana Immobiliare (società della figlia, anche lei indagata) e per il suo fallimento come imprenditore individuale.