Roma, dopo la guerriglia cortei vietati per un mese

Cronaca

La decisione di Alemanno blocca anche la manifestazione della Fiom. Il procuratore Saviotti a SkyTG24: "I fermati rischiano fino a 15 anni". Il reato ipotizzato è resistenza pluriaggravata. Perquisizioni in tutta Italia per cercare i responsabili

CRONACA DELLA GUERRIGLIA
VIDEO RACCONTO DALLA PIAZZA

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COMMENTI - Napolitano: "Inammissibili violenze" - Alemanno: "Il peggio di tutta Europa" - Draghi: Gli indignati hanno ragione. Peccato per gli scontri - Gli indignados: "Lontani dalla violenza"

TESTIMONIANZE - Il poliziotto: "Rischiare la vita per 2 soldi" - Il militante di Sel: "Così sono stato ferito" - Il carabiniere: "Senza casco sarei morto" - La delusione dei manifestanti

(in fondo all'articolo i video sulle manifestazioni del 15 ottobre)

Dopo gli scontri di sabato 15 ottobre a Roma durante la manifestazione degli indignati, a Roma per un mese non ci saranno cortei in centro. E' una linea dura, quella scelta dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha firmato un'ordinanza in cui stabilisce che si potrà manifestare solo in una delle piazze concesse (piazza Bocca della Verità, piazza Santi Apostoli, piazza della Repubblica, Circo Massimo, piazza Farnese, piazza San Giovanni, piazza del Popolo e le sedi istituzionali secondo le prescrizioni della Questura di Roma). Il primo corteo annullato dall'ordinanza è quello della Fiom previsto per il 21 ottobre che sarà trasformato solo in un sit-in. Una decisione, già criticata dalla leader della Cgil Susanna Camusso che ha chiesto al sindaco Alemanno di ritirarlo, destinata a far polemica.
Intanto, continua la caccia ai responsabili della guerriglia. Lunedì 17 ottobre si è svolta infatti in tutta Italia un'operazione di polizia e carabinieri con perquisizioni e controlli a tappeto "negli ambienti dell'anarchia e dell'estremismo più radicale".

I fermati - Le dodici persone (nove uomini, uno dei quali romeno, e 3 donne, tutti nati tra il 1992 e il 1981) fermate dopo gli incidenti con le forze dell'ordine (foto - video) rischiano una condanna da tre a quindici anni di reclusione.
Lunedì 17 ottobre, infatti, la procura di Roma ha chiesto al gip Elvira Tamburelli la convalida dell'arresto e l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare per gli arrestati. Il reato contestato a tutti è resistenza a pubblico ufficiale pluriaggravata dal lancio di oggetti contundenti, dall'aver agito in più persone e tutte travisate.
Sono invece state denunciate a piede libero 8 persone. Si tratta di 6 minori, tra cui una ragazza, e due maggiorenni. La posizione dei  6 minori sarà esaminata dal Tribunale dei minori.

Ipotizzato il reato di resistenza pluriaggravata - "I dodici ragazzi arrestati sono stati colti in flagranza", spiega ai microfoni di SkyTG24 il procuratore capo Pietro Saviotti. La richiesta di convalida di arresto, aggiunge, è solo un primo step. "In questa fase  - precisa - si fotografano le condotte evidenti materialmente attribuibili ai singoli. Le vicende, che sono sotto gli occhi di tutti, ci fanno pensare a dei fatti anche più gravi di devastazione, di incendio e di altro. Fatti per i quali avremo bisogno di un materiale informativo diverso, più complesso". E aggiunge: "Siamo in presenza di comportamenti studiati, di azioni tattiche di scontri urbani preventivati ed organizzati". Una forma di "strumentalizzazione di una manifestazione pacifica, l'uso della manifestazione come contesto idoneo ad ostacolare la pubblica difesa".

Il gip ha 48 ore di tempo per pronunciarsi - Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti e il pm Marcello Monteleone hanno preferito non percorrere la strada del processo per direttissima perché, sottoponendo al gip gli esiti dei primi accertamenti urgenti, intendono approfondire circostanze e condotte che possono portare a contestare (anche agli stessi dodici indagati) i reati di incendio e devastazione, oltre a quelli di lesione a pubblico ufficiale e danneggiamento. Il gip ha 48 ore di tempo per pronunciarsi sulle richieste della Procura.
Stando alle indagini, i dodici fermati non fanno parte degli ambienti degli anarco-insurrezionalisti e neppure sembrerebbero legati alle tifoseria ultras di Roma e Lazio. Inoltre, non pare siano emersi neppure precedenti penali di grosso significato.

Al vaglio foto e video per nuove identificazioni - Sono al vaglio degli investigatori i filmati e le foto riguardanti i disordini scatenatisi il 15 ottobre: si tratta delle immagini riprese dagli "occhi elettronici" montati a bordo degli elicotteri che hanno sorvolato Roma tutta la giornata, telecamere capaci di ruotare a 360 gradi e di fare riprese che arrivano a inquadrare i volti delle  persone, archiviando ogni singola immagine.
L'obiettivo è arrivare a individuare i black bloc che hanno  messo a ferro e fuoco la città con un'azione che sempre più elementi fanno ritenere pianificata nei minimi dettagli e organizzata su scala nazionale.

Maxi operazione di polizia e carabinieri -
Intanto, continuano le perquisizioni a tappeto negli ambienti anarco-insurrezionalisti.
A Firenze, domenica 16 ottobre, sono state fermate sei persone, poi liberate con denuncia per possesso di oggetti atti ad offendere, come dice la questura del capoluogo toscano. Tutti e sei, provenienti dall'area anarco-insurrezionalista, avevano precedenti per violenze in manifestazioni di piazza. A Napoli polizia e carabinieri riferiscono di aver compiuto una ventina di perquisizioni nelle abitazioni di persone ritenute vicine alla cosiddetta area antagonista, ma senza alcun esito. A Milano, dice la questura, sono state compiute sei perquisizioni a carico di altrettanti ventenni, militanti di un centro sociale. Solo in un caso gli agenti hanno provveduto a sequestrare del materiale, ma senza denunciare nessuno.

La Francia ripristina i controlli con l'Italia - Ma le conseguenze non si fermano qui. La Francia ha deciso di ripristinare i controlli alle frontiere con l'Italia a partire dal 24 ottobre in vista del G20 di Cannes in programma il 3 e 4 novembre. Una scelta - hanno precisato le autorità transalpine - che "rientra nelle competenze degli stati membri ed è prevista dal regolamento di Schengen".

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