La procura della Suprema corte ha detto sì alla richiesta avanzata dai legali di Sabrina Misseri: la sede di Taranto sarebbe condizionata da troppa "emotività ambientale". Attesa per giovedì mattina la decisione dei giudici sullo spostamento a Potenza
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Secondo la procura della Cassazione il processo per l'omicidio di Sarah Scazzi deve essere trasferito da Taranto a Potenza. La procura ha accolto infatti la richiesta avanzata dai legali di Sabrina Misseri, perché, secondo il sostituto procuratore generale della Cassazione, Gabriele Mazzotta, la sede processuale di Taranto sarebbe condizionata da troppa "emotività ambientale", tale da "alterare l'acquisizione delle prove". I giudici della prima sezione penale della Cassazione si sono riuniti in camera di consiglio e la decisione se trasferire o meno il processo, per incompatibilità, verrà presa probabilmente giovedì mattina.
Secondo molti osservatori si tratterebbe di un caso quasi unico: ci sarebbero pochissimi precedenti di questo genere nella storia giudiziaria della storia repubblicana.
Il trasferimento era stato chiesto dagli avvocati di Sabrina lo scorso 29 agosto in occasione della prima seduta dell'udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Taranto, Pompeo Carriere. La difesa aveva motivato la richiesta sostenendo che a Taranto ci sarebbe un clima ostile nei confronti delle due principali imputate, Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e occultamento di cadavere, della 15enne di Avetrana ucciso il 26 agosto del 2010.
I legali di Sabrina Misseri, gli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia, al termine dell'udienza a porte chiuse, innanzi alla prima sezione penale, nella quale la procura ha dato il via libera alla richiesta di trasferire il processo, hanno espresso soddisfazione. "Si è creato un clima ambientale che si riverbera sulla serenità del procedimento - aveva fatto presente Coppi nella sua requisitoria - e il codice tutela questa preoccupazione e il codice tutela questa preoccupazione".
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Secondo molti osservatori si tratterebbe di un caso quasi unico: ci sarebbero pochissimi precedenti di questo genere nella storia giudiziaria della storia repubblicana.
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I legali di Sabrina Misseri, gli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia, al termine dell'udienza a porte chiuse, innanzi alla prima sezione penale, nella quale la procura ha dato il via libera alla richiesta di trasferire il processo, hanno espresso soddisfazione. "Si è creato un clima ambientale che si riverbera sulla serenità del procedimento - aveva fatto presente Coppi nella sua requisitoria - e il codice tutela questa preoccupazione e il codice tutela questa preoccupazione".
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