Così la Rete sta con l'Aquila, a trenta mesi dal terremoto

Cronaca
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Le web tv e le web radio universitarie trasmettono on line "From Zero: vita nelle tendopoli". Due film da 22 minuti per non dimenticare. A due anni e mezzo dal sisma, sono ancora 35mila le persone assistite

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A due anni e mezzo dal sisma che il 6 aprile 2009 ha scosso L'Aquila e i comuni della provincia abruzzese la città non è ancora tornata a vivere. Il centro è chiuso, i palazzi puntellati. L'erba incolta stringe in una morsa le case abbandonate. Ancora pericolanti.
Ma gli aquilani non si arrendono; continuano a denunciare i ritardi dell'amministrazione locale e chiedono che la loro tragedia non venga dimenticata.
Per questo, a 30 mesi di distanza dal sisma, il network delle micro web tv italiane Altratv.tv ha proposto "a rete unificata" From Zero: vita nelle tendopoli, due film da 22 minuti che ripercorrono i momenti subito dopo il sisma attraverso la prima web-series girata da quattro registi italiani nell’inverno 2009 nella tendopoli di Centicolella. La serie è prodotta da MOVE production e PULSE media ed è stata trasmessa su Al Jazeera English.
Giovedì 6 ottobre 2011 Altratv.tv, From Zero.tv e centinaia di piattaforme on line, hanno trasmesso in diretta sul web i reportage dei documentaristi che hanno vissuto nelle tendopoli aquilane. L'evento è stato seguito in streaming anche su Sky.it. (QUI I VIDEO)

In Abruzzo oggi si contano 29 micro web tv, 23 media iperlocali e una trentina di blog. La sete di informazione è aumentata con la tragedia del terremoto rendendo l’Abruzzo una delle regioni più virtuose nel citizen journalism.
A trenta mesi di distanza dal terremoto dell'Aquila, però, sono ancora oltre 35mila le persone assistite nel capoluogo e nei 56 comuni del cratere (dati S.G.E. 27 settembre 2011): 22.297 sono in soluzioni alloggiative a carico dello Stato, 12.216 beneficiano del contributo di autonoma sistemazione, 787 si trovano in strutture ricettive e di permanenza temporanea.
Intanto, è iniziato il processo a carico dei componenti della Commissione Grandi rischi che nella primavera del 2009 avrebbe lanciato “segnali rassicuranti” sullo sciame sismico che stava interessando il capoluogo abruzzese, culminato poi con la scossa delle 3.32 costata la vita a 309 persone.

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