Non aspettano neanche le motivazioni della Corte d'Assise per annunciare il ricorso. Giuliano Mignini e Manuela Comodi, i due magistrati che hanno indagato sul delitto di Meredith, parlano di "pressione mediatica" e di una "sentenza sbagliata"
LE REAZIONI:
Assolti per non aver commesso il fatto
Impietriti: la reazione dei familiari di Meredith
La gioia dei familiari di Amanda e Raffaele
La folla urla Vergogna: VIDEO
LE FOTO:
Le reazioni alla sentenza - L'ultima udienza di Appello - Così la stampa estera - Il delitto di Perugia: L'ALBUM
LA VICENDA GIUDIZIARIA:
Sollecito e Knox: la sentenza di primo grado
E intanto Rudy sconta la condanna definitiva per "omicidio in concorso"
Amanda e Raffaele: più di mille giorni in carcere
(in fondo all'articolo tutti i video sulla sentenza di appello)
E' certo che la Cassazione "fara' giustizia" della sentenza di questa sera il sostituo procuratore Giuliano Mignini, il magistrato che ha coordinato dall'inizio le indagini della polizia sull'omicidio di Meredith Kercher. "Una decisione abbondantemente preannunciata" secondo l'altro pubblico ministero Manuela Comodi.
Mignini risponde al telefono con la voce che non tradisce particolari emozioni. Per lui la sentenza che ha assolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox non mette in discussione l'impianto accusatorio. Il pm non nasconde comunque "sconcerto" per la decisione. "C'è stata - sottolinea Mignini - una condanna pesantissima alla Knox per la calunnia. Perché lo ha accusato? Non si sa".
Secondo Mignini sul caso Kercher "l'informazione è fallita". "E' stata - ha aggiunto - una Caporetto dell'informazione. Mai visto una tale pressione mediatica, non si può andare avanti così".
I magistrati sono comunque pronti al ricorso in Cassazione. "La sentenza di questa sera - sottolinea ancora Mignini - è errata e contraddittoria. C'è una pronuncia di primo grado che condannava gli imputati e ora ce ne è una d'appello che li assolve. Sarà la Cassazione - conclude Mignini - a stabilire chi ha ragione".
Di sentenza "clamorosamente sbagliata" parla anche Manuela Comodi, l'altro pm di primo grado applicata alla procura generale per l'appello. "E' una sentenza - ribadisce - abbondantemente preannunciata".
Stasera al suo arrivo in aula la Comodi aveva stretto le mani di tutti i parenti presenti. La madre Arline, la sorella Stephanie e il fratello Lyle. Dopo avere intuito il dispositivo è poi uscita dall'aula in silenzio.
Assolti per non aver commesso il fatto
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Sollecito e Knox: la sentenza di primo grado
E intanto Rudy sconta la condanna definitiva per "omicidio in concorso"
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(in fondo all'articolo tutti i video sulla sentenza di appello)
E' certo che la Cassazione "fara' giustizia" della sentenza di questa sera il sostituo procuratore Giuliano Mignini, il magistrato che ha coordinato dall'inizio le indagini della polizia sull'omicidio di Meredith Kercher. "Una decisione abbondantemente preannunciata" secondo l'altro pubblico ministero Manuela Comodi.
Mignini risponde al telefono con la voce che non tradisce particolari emozioni. Per lui la sentenza che ha assolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox non mette in discussione l'impianto accusatorio. Il pm non nasconde comunque "sconcerto" per la decisione. "C'è stata - sottolinea Mignini - una condanna pesantissima alla Knox per la calunnia. Perché lo ha accusato? Non si sa".
Secondo Mignini sul caso Kercher "l'informazione è fallita". "E' stata - ha aggiunto - una Caporetto dell'informazione. Mai visto una tale pressione mediatica, non si può andare avanti così".
I magistrati sono comunque pronti al ricorso in Cassazione. "La sentenza di questa sera - sottolinea ancora Mignini - è errata e contraddittoria. C'è una pronuncia di primo grado che condannava gli imputati e ora ce ne è una d'appello che li assolve. Sarà la Cassazione - conclude Mignini - a stabilire chi ha ragione".
Di sentenza "clamorosamente sbagliata" parla anche Manuela Comodi, l'altro pm di primo grado applicata alla procura generale per l'appello. "E' una sentenza - ribadisce - abbondantemente preannunciata".
Stasera al suo arrivo in aula la Comodi aveva stretto le mani di tutti i parenti presenti. La madre Arline, la sorella Stephanie e il fratello Lyle. Dopo avere intuito il dispositivo è poi uscita dall'aula in silenzio.