Sanità in Puglia, 41 indagati. Tedesco: "Nessun reato"

Cronaca
Alberto Tedesco

L’ex senatore del Pd, passato al gruppo misto, si difende dopo la chiusura dell’inchiesta della Procura di Bari nella quale viene indicato a capo di un’associazione per delinquere. A SkyTG24 se la prende con il suo ex partito e attacca Vendola. IL VIDEO

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Il presidente della Regione Puglia era a conoscenza delle nostre azioni, perciò “o non sono reati per nessuno o, se si tratta di reati, lo sono per me come per Vendola”.
Il senatore Alberto Tedesco, uscito dal Pd ed entrato nel gruppo misto, reagisce così alla notizia della chiusura dell’inchiesta della Procura di Bari nella quale viene indicato come il capo di una associazione per delinquere che avrebbe gestito appalti, nomi e forniture.

L'inchiesta-madre sugli appalti sospetti nella sanità pugliese si è conclusa con 41 indagati. Più di 30 i capi d'imputazione: tra gli indagati anche alcuni ex direttori generali delle Asl pugliesi e, per un presunto episodio di concorso in abuso d'ufficio, anche l'attuale capogruppo Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro. Secondo gli inquirenti il punto di riferimento di queste operazioni era appunto l'ex assessore regionale alla Sanità e attuale senatore, Alberto Tedesco

Su Tedesco pende ancora una richiesta di arresto. La Procura di Bari aveva chiesto per l'ex assessore regionale alla Sanità l'autorizzazione a procedere all'arresto per i reati di concussione, abuso d'ufficio, turbativa d'asta e concorso in falso, ma il Senato, il 20 luglio scorso, non aveva accolto la richiesta.
Quando, l'8 agosto scorso, il Tribunale del riesame di Bari ha accolto l'appello dei pm, riconoscendo a carico del senatore il reato di associazione per delinquere e quindi emettendo una nuova ordinanza d'arresto ai domiciliari, gli atti sono stati inviati per la seconda volta al Senato per una nuova valutazione. I difensori di Tedesco, però, hanno presentato ricorso in Cassazione. Solo dopo la decisione della Suprema Corte, laddove fosse confermata la tesi del Riesame e quindi della Procura, la Giunta potrà tornare ad esprimersi sull'autorizzazione a procedere.

Intervistato da SkyTG24, Tedesco risponde alle accuse con una battuta: “Se tra gli altri reati che mi sono stati attribuiti, per esempio, avessero scritto che avevo fatto sparire il Colosseo sarebbe stata la stessa cosa. Nel senso che la maggior parte di queste situazioni sono inesistenti o è provato che non sono reati”.
Laconico il commento a proposito dei suoi ex compagni del Partito Democratico: “Oltre al processo al quale vado in contro, ho subito un altro processo all’interno del mio ex partito. Con pubblici ministeri come la Bindi, Boccia, Letta. Insomma anche lì c’era un pool”.

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