Il satellite Nasa cambia rotta e fa meno paura

Cronaca
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E' bassa la probabilità che i pezzi di Uars possano cadere sull'Italia. Ristretta alle regioni del nord-est la zona di rischio. La Protezione civile: possibili danni ai tetti degli edifici. E i frammenti potrebbero essere tossici

Il satellite Uars: le foto
Le possibili traiettorie del satellite

Le possibilità sono decisamente remote: solo l'1,1% che i pezzi di un satellite in caduta verso la Terra colpiscano per la prima volta una zona popolata - il Nordest italiano – anziché finire nell'oceano o in un deserto. Ma c'è da scommettere che in molti rimarranno svegli nell'ora X, fissata tra le 3.34 e le 4.12 della notte tra il 23 e il 24 settembre. I rischi riguardano l'Alto Adige, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e le province lombarde di Brescia e Sondrio.

Alla Protezione civile è riunita una task force di esperti per monitorare secondo per secondo la traiettoria di Uars (Upper atmosphere research satellite), il vecchio satellite della Nasa in orbita di 20 anni, grande quanto un autobus e pesante 6 tonnellate, che esploderà a contatto con l'atmosfera. I resti sono costituiti da almeno 26 frammenti dal peso variabile tra 600 grammi a 158 chili. All'inizio erano state indicate due "finestre temporali" che avrebbero potuto interessare l'Italia, coinvolgendo praticamente tutto il Nord. Le ultime indicazioni hanno ristretto ad una la finestra di rischio (quella tra le 3.34 e le 4.12 appunto) ed al Nordest il possibile punto di impatto. Esclusi quindi Piemonte, Valle D'Aosta, Liguria, il resto della Lombardia e le province emiliane di Parma e Piacenza, che in un primo tempo erano a rischio.

Ma la certezza su dove cadranno i frammenti si avrà soltanto 40-60 minuti prima dell'impatto al suolo, non è quindi possibile predisporre un'evacuazione della popolazione. La Protezione civile ha così proposto una serie di consigli per evitare danni dalla possibile caduta di rottami dal cielo: è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti; i frammenti, impattando sui tetti degli edifici, potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, pertanto sono più sicuri i piani più bassi degli edifici; all'interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell'eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi); è poco probabile che i frammenti siano visibili da terra prima dell'impatto; i frammenti di satellite possono sprigionare gas tossici (idrazina). Chiunque avvistasse un frammento dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità e comunque dovrà mantenersi a un distanza di almeno 20 metri.

Sarà una notte agitata, dunque, per gli abitanti del Nordest, anche se gli esperti rassicurano. "La probabilità che il satellite cada in Italia - ha detto Luciano Anselmo, dell'Istituto di Scienze e Tecnologie dell'Informazione del Cnr, l'uomo che sta lavorando ai dati su posizione e traiettoria del vecchio satellite – è comunque bassa, resta dello 0,9%. Molto probabilmente, per il 70%, cadrà nell'oceano e per il 99% non in Italia".

Guarda un video della Nasa del 1999 che racconta la missione del satellite



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