Alberico Gambino (Pdl) è stato arrestato insieme ad altre sei persone: secondo l'accusa, avrebbe aiutato l'attività di un clan salernitano
Il consigliere regionale campano del Pdl Alberico Gambino è stato arrestato all'alba di venerdì 15 luglio, insieme ad altre sei persone, dai carabinieri del comando provinciale di Salerno, nel corso di un'operazione coordinata dalla procura della Repubblica.
Per tutti le accuse sono di concussione in concorso ed associazione per delinquere finalizzata allo scambio elettorale politico-mafioso, delitti aggravati dall'attività di agevolazione del clan Fezza-D'Auria Petrosino.
Gambino, fino a poco tempo fa sindaco di Pagani, assieme al presidente e al vicepresidente della Paganese calcio e a due esponenti del clan, secondo l'accusa avrebbe creato un sistema che, con la complicità di politici locali e di livello regionale, consentiva loro di gestire la pubblica amministrazione per controllare le principali attività economiche e imprenditoriali della zona.
L'operazione, coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Salerno, diretta dal procuratore della repubblica Franco Roberti, è stata condotta dai carabinieri del comando provinciale di Salerno, diretti dal colonnello Gregorio De Marco.
Per tutti le accuse sono di concussione in concorso ed associazione per delinquere finalizzata allo scambio elettorale politico-mafioso, delitti aggravati dall'attività di agevolazione del clan Fezza-D'Auria Petrosino.
Gambino, fino a poco tempo fa sindaco di Pagani, assieme al presidente e al vicepresidente della Paganese calcio e a due esponenti del clan, secondo l'accusa avrebbe creato un sistema che, con la complicità di politici locali e di livello regionale, consentiva loro di gestire la pubblica amministrazione per controllare le principali attività economiche e imprenditoriali della zona.
L'operazione, coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Salerno, diretta dal procuratore della repubblica Franco Roberti, è stata condotta dai carabinieri del comando provinciale di Salerno, diretti dal colonnello Gregorio De Marco.