Facebook, l'Italia e quei numeri che non tornano
CronacaSecondo uno studio dell'Unione europea il nostro è il paese, dopo la Germania, con il numero più basso di utenti che frequentano i social network. Ma diversi osservatori avanzano dubbi su questi dati, che si discostano da altre ricerche
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di Raffaele Mastrolonardo
Ma come, non eravamo un popolo di santi, poeti, navigatori e utenti di social network? Di certo ce lo siamo ripetuto a lungo a suon di titoli, articoli e ricerche sul boom di Facebook in Italia e sulla speciale predilezione del Belpaese per l'interazione virtuale. E invece no, almeno stando ad un ponderoso studio di Eurobarometro, e cioè della Commissione europea. Anche in questo campo della vita online dobbiamo rassegnarci, come in altri, alla zona retrocessione. Secondo quanto riporta la recente indagine (pagina 84), infatti, solo il 48% degli utenti Internet nostrani frequenta siti di social networking. E, quel che è peggio, questa percentuale ci vale il penultimo posto tra i ventisette Paesi dell'Unione europea, davanti solo alla Germania, ultima con un misero 37%. Una vera e propria débacle per il Belpaese che, anche grazie alla popolarità del “libro delle facce”, sperava di riscattare la sua finora scarsa propensione al digitale.
DUBBI ITALICI - Insomma, contrordine? Se crediamo ai dati europei sì, ma alcuni esperti nostrani di cose di rete invitano alla cautela. E citano altre cifre. A cominciare, innanzitutto, dagli utenti registrati a Facebook. Sarebbero ormai 19 milioni e 800 mila, secondo l'Osservatorio Facebook gestito da Vincenzo Cosenza. Una massa che se raffrontata sul totale dei navigatori italiani (38 milioni quelli potenziali, 26 milioni quelli effettivi, secondo Audiweb) farebbe salire in modo consistente la percentuale di Eurobarometro. “Sono perplesso – spiega Cosenza – questi dati non corrispondono ad altri che circolano da tempo. Anche se abbassiamo il numero di utenti 'reali' di Facebook a 18 milioni i conti non tornano: dopo Francia e Regno Unito restiamo la nazione europea con più iscritti”. E allora da dove nasce quel dato così basso? “Non saprei. Il problema, forse, è che si tratta un'indagine basata su interviste a campione e nelle interviste spesso la domanda influenza la risposta. E poi hanno intervistato solo persone sopra i 15 anni e sappiamo che su Facebook ci sono anche utenti più giovani”.
Anche Luca Conti, studioso della rete sociale e blogger, invita alla cautela: “È la prima ricerca che vedo che mette l'Italia sotto la media Ue per quanto riguarda l'utilizzo dei social network. In passato Eurobarometro ha già sbagliato dati sull'Italia - sulla diffusione della banda larga per esempio – e dunque ci andrei cauto”. Anche per Conti il problema potrebbe risiedere nelle domande (e nella scarsa alfabetizzazione digitale degli italiani): “Hanno chiesto chi frequenta i 'social network': mi sarebbe piaciuto vedere il risultato se avessero chiesto chi frequenta 'Facebook'. Scommetto che sarebbe stato differente...”.
IL BOOM DI FACEBOOK – Dunque l'orgoglio nazionale c'entra poco. Per chi segue il fenomeno da anni i dati di Eurobarometro sono davvero una sorpresa. La popolarità italiana dei social network e di Facebook in questi anni è stata ribadita da vari studi e ricerche, anche internazionali. Più o meno un anno fa, per esempio, Nielsen piazzava l'Italia al secondo posto nel mondo quanto a utilizzo di questi servizi. Qualche mese più tardi l'Italia risultava la nazione i cui utenti stanno più a lungo su Facebook. Il mese scorso la stessa AgCom nella sua relazione annuale - in un contesto in cui, per altro, analizzava il ritardo della penetrazione della rete in Italia – parlava (pagina 148) di una “una diffusione dei social network ancora più marcata che altrove”.
LA RETE ITALIANA LANGUE – Di certo, anche se i numeri di Eurobarometro vanno accolti con le cautele del caso, il quadro della diffusione di Internet nel nostro Paese resta poco allegro. Le statistiche europee sull'uso abituale di Internet (e non solo quelle) ci dicono che con il 48 % siamo ben lontani da Paesi come Danimarca (86%), Germania (74%), Regno Unito (80%), Francia (75%) e Spagna (58%). Un ritardo fotografato anche dai dati relativi al mese di maggio divulgati da comScore, società che misura l'audience sul Web: per tempo medio trascorso dagli utenti online siamo penultimi in Europa dietro solo all'Austria. Forse anche per questo al primato di Facebook ci teniamo più di altri.
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Ma come, non eravamo un popolo di santi, poeti, navigatori e utenti di social network? Di certo ce lo siamo ripetuto a lungo a suon di titoli, articoli e ricerche sul boom di Facebook in Italia e sulla speciale predilezione del Belpaese per l'interazione virtuale. E invece no, almeno stando ad un ponderoso studio di Eurobarometro, e cioè della Commissione europea. Anche in questo campo della vita online dobbiamo rassegnarci, come in altri, alla zona retrocessione. Secondo quanto riporta la recente indagine (pagina 84), infatti, solo il 48% degli utenti Internet nostrani frequenta siti di social networking. E, quel che è peggio, questa percentuale ci vale il penultimo posto tra i ventisette Paesi dell'Unione europea, davanti solo alla Germania, ultima con un misero 37%. Una vera e propria débacle per il Belpaese che, anche grazie alla popolarità del “libro delle facce”, sperava di riscattare la sua finora scarsa propensione al digitale.
DUBBI ITALICI - Insomma, contrordine? Se crediamo ai dati europei sì, ma alcuni esperti nostrani di cose di rete invitano alla cautela. E citano altre cifre. A cominciare, innanzitutto, dagli utenti registrati a Facebook. Sarebbero ormai 19 milioni e 800 mila, secondo l'Osservatorio Facebook gestito da Vincenzo Cosenza. Una massa che se raffrontata sul totale dei navigatori italiani (38 milioni quelli potenziali, 26 milioni quelli effettivi, secondo Audiweb) farebbe salire in modo consistente la percentuale di Eurobarometro. “Sono perplesso – spiega Cosenza – questi dati non corrispondono ad altri che circolano da tempo. Anche se abbassiamo il numero di utenti 'reali' di Facebook a 18 milioni i conti non tornano: dopo Francia e Regno Unito restiamo la nazione europea con più iscritti”. E allora da dove nasce quel dato così basso? “Non saprei. Il problema, forse, è che si tratta un'indagine basata su interviste a campione e nelle interviste spesso la domanda influenza la risposta. E poi hanno intervistato solo persone sopra i 15 anni e sappiamo che su Facebook ci sono anche utenti più giovani”.
Anche Luca Conti, studioso della rete sociale e blogger, invita alla cautela: “È la prima ricerca che vedo che mette l'Italia sotto la media Ue per quanto riguarda l'utilizzo dei social network. In passato Eurobarometro ha già sbagliato dati sull'Italia - sulla diffusione della banda larga per esempio – e dunque ci andrei cauto”. Anche per Conti il problema potrebbe risiedere nelle domande (e nella scarsa alfabetizzazione digitale degli italiani): “Hanno chiesto chi frequenta i 'social network': mi sarebbe piaciuto vedere il risultato se avessero chiesto chi frequenta 'Facebook'. Scommetto che sarebbe stato differente...”.
IL BOOM DI FACEBOOK – Dunque l'orgoglio nazionale c'entra poco. Per chi segue il fenomeno da anni i dati di Eurobarometro sono davvero una sorpresa. La popolarità italiana dei social network e di Facebook in questi anni è stata ribadita da vari studi e ricerche, anche internazionali. Più o meno un anno fa, per esempio, Nielsen piazzava l'Italia al secondo posto nel mondo quanto a utilizzo di questi servizi. Qualche mese più tardi l'Italia risultava la nazione i cui utenti stanno più a lungo su Facebook. Il mese scorso la stessa AgCom nella sua relazione annuale - in un contesto in cui, per altro, analizzava il ritardo della penetrazione della rete in Italia – parlava (pagina 148) di una “una diffusione dei social network ancora più marcata che altrove”.
LA RETE ITALIANA LANGUE – Di certo, anche se i numeri di Eurobarometro vanno accolti con le cautele del caso, il quadro della diffusione di Internet nel nostro Paese resta poco allegro. Le statistiche europee sull'uso abituale di Internet (e non solo quelle) ci dicono che con il 48 % siamo ben lontani da Paesi come Danimarca (86%), Germania (74%), Regno Unito (80%), Francia (75%) e Spagna (58%). Un ritardo fotografato anche dai dati relativi al mese di maggio divulgati da comScore, società che misura l'audience sul Web: per tempo medio trascorso dagli utenti online siamo penultimi in Europa dietro solo all'Austria. Forse anche per questo al primato di Facebook ci teniamo più di altri.