Il giornalista era stato ricoverato a Roma il 29 aprile scorso per una grave emorragia cerebrale. I medici: "Ottimo recupero delle funzioni cognitive e motorie" ma è necessario un "ulteriore lungo periodo di riabilitazione neurologica"
Lamberto Sposini è stato dimesso dal reparto di Neurochirurgia del Policlinico universitario 'Agostino Gemelli' di Roma, dopo 73 giorni dalla grave emorragia cerebrale che lo aveva colpito, per essere ricoverato in un centro specializzato in neuro-riabilitazione.
Lo riferisce in una nota il professor Giulio Maira, ordinario di Neurochirurgia all'Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma.
E spiega: "Il giornalista era stato ricoverato d'urgenza al Gemelli venerdì 29 aprile dove era stato portato in codice rosso per l'emorragia cerebrale, che aveva causato un esteso ematoma" rimosso grazie a un intervento neurochirurgico di Maira e della sua equipe.
"Al momento attuale", prosegue la nota, "le condizioni neurologiche di Sposini documentano un ottimo recupero delle funzioni cognitive e motorie. Il giornalista tuttavia necessita di un ulteriore lungo periodo di riabilitazione neurologica per un recupero, che ci si augura possa essere completo, dei deficit tuttora presenti".
Lo riferisce in una nota il professor Giulio Maira, ordinario di Neurochirurgia all'Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma.
E spiega: "Il giornalista era stato ricoverato d'urgenza al Gemelli venerdì 29 aprile dove era stato portato in codice rosso per l'emorragia cerebrale, che aveva causato un esteso ematoma" rimosso grazie a un intervento neurochirurgico di Maira e della sua equipe.
"Al momento attuale", prosegue la nota, "le condizioni neurologiche di Sposini documentano un ottimo recupero delle funzioni cognitive e motorie. Il giornalista tuttavia necessita di un ulteriore lungo periodo di riabilitazione neurologica per un recupero, che ci si augura possa essere completo, dei deficit tuttora presenti".