L’ex parroco di Sestri Ponente, accusato di tentata violenza sessuale su minori e cessione di stupefacenti, rimarrà in cella a Sanremo. Secondo il gip non c’è nessuna ipotesi di fuga. Ma è elevato il rischio che possa reiterare i reati
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Tentata violenza sessuale su minore, tentata induzione alla prostituzione minorile, offerta di stupefacenti a minori. Sono questi i reati contestati a don Seppia, il parroco genovese arrestato il 13 maggio per il quale mercoledì 1 giugno il gip di Genova Annalisa Giacalone ha confermato la custodia cautelare in carcere e emesso una nuova ordinanza.
Il gip genovese ha infatti accolto la richiesta del pm Stefano Puppo, che ha indagato il sacerdote anche per detenzione di materiale pedopornografico e cessione di stupefacenti ad adulti.
Annalisa Giacalone, nella sua ordinanza di 33 pagine, ha valutato che don Seppia possa reiterare il reato, mentre ha escluso il pericolo di fuga ed il pericolo di inquinamento delle prove. Il sacerdote resta rinchiuso nel carcere di Sanremo e nei prossimi giorni dovrà sostenere un nuovo interrogatorio di garanzia dopo quello di fronte allo stesso gip Giacalone che lo aveva interrogato in rogatoria. In quella occasione don Seppia si era avvalso della facoltà di non rispondere.
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