Omicidio di Sarah, scarcerato Misseri

Cronaca
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Secondo il gip di Taranto lo zio della vittima, arrestato il 7 ottobre per l'omicidio della 15enne, non era presente al momento del delitto. Restano in carcere sua moglie Cosima e sua figlia Sabrina

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È uscito dal carcere Michele Misseri, arrestato il 7 ottobre scorso per l’omicidio di Sarah Scazzi, sua nipote. Il gip del tribunale di Taranto, Martino Rosati, ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dal difensore di Misseri, Francesco De Cristofaro.
Il gip ha inoltre disposto per l’indagato l’obbligo di recarsi ogni giorno in caserma dai carabinieri per firmare. Anche la Procura aveva dato parere favorevole alla scarcerazione, ritenendo che le esigenze cautelari per l’accusa principale contestata a Misseri, quella di omicidio, si siano attenuate e che per questa ipotesi di reato possa rimanere indagato in stato di libertà. Per le altre ipotesi di reato contestate, vilipendio di cadavere e soppressione di cadavere, il termine di custodia cautelare è di sei mesi ed è quindi già scaduto. Proprio qualche giorno fa la moglie di Misseri, Cosima Serrano, era stata arrestata per lo stesso delitto.

Secondo il gip, l’omicidio di Sarah Scazzi è stato compiuto nella casa dei suoi zii “in assenza di Michele”, che pur essendo ancora formalmente indagato per concorso in omicidio, sembra destinato a rispondere in un eventuale processo a suo carico del solo reato di concorso nella soppressione del cadavere della quindicenne. Il difensore di Misseri aveva fatto presente che dagli ultimi sviluppi dell’inchiesta emergerebbe che l’agricoltore di Avetrana non sarebbe colpevole del reato più grave. Sempre oggi Valentina Misseri, cugina di Sarah, è stata in carcere per fare visita ai parenti. Sia sua madre Cosima sia sua sorella Sabrina si sono avvalse della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia. I difensori di Cosima hanno annunciato che ricorreranno al tribunale del Riesame di Taranto per fare annullare l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti della donna, accusata di concorso in omicidio e soppressione di cadavere.

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