Nel caso in cui il Berlusconi non fosse disponibile, le udienze si terranno però anche di venerdì e sabato. Intanto il Cavaliere diserta l'Aula durante la seduta del caso Mills per un impegno e scrive ai giudici: "E' mia intenzione partecipare"
"E' mia intenzione partecipare all'udienza". Così il premier Silvio Berlusconi si è rivolto, in una lettera, ai giudici del processo Mills.
Lettera che è stata depositata al collegio dai suoi legali e letta in aula, nella quale però il premier spiega anche che per l'udienza di venerdì 11 febbraio aveva già in programma un impegno istituzionale a Bruxelles.
Nella dichiarazione, Berlusconi, dopo aver "premesso che è mia intenzione partecipare all'udienza", chiarisce che non ha potuto presenziare ma "consente" di proseguire con l'udienza, dato che si sono svolte "solo questioni attinenti al calendario" delle udienze.
L'intesa tra i legali e la Procura - Intanto, secondo alcune agenzie giornalistiche, emerge che in un incontro dei giorni scorsi tra il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro, e i giudici dei quattro procedimenti a carico di Berlusconi, seguito a quello tra la stessa Pomodoro e Niccolò Ghedini, era stata tracciata una 'linea' che prevede la fissazione delle udienze per il presidente del Consiglio di lunedì (come chiesto dalla difesa), con la possibilità di celebrarle in altre giorni qualora quelle di lunedì saltassero.
I giudici del processo Mills, seguendo questa linea, hanno fissato la prossima udienza per lunedì 21 marzo e poi altre otto per altri lunedì di maggio, giugno e luglio. Essendo poi già impegnati i lunedì del 28 marzo e dell'11 aprile per i procedimenti Mediatrade e Mediaset, rimangano soltanto sei date di lunedì da distribuire per tre procedimenti fino a fine luglio, quando si chiuderà il periodo di attività processuale in Tribunale per la pause estiva.
Dunque, secondo fonti della procura, se i lunedì non fossero disponibili, il processo sul caso Ruby potrebbe essere celebrato anche di venerdì pomeriggio (la mattina il premier è impegnato di solito nel Consiglio dei ministri) o il sabato.
La presunta corruzione in Marocco - Per quanto riguarda invece un'eventuale indagine sulla presunta tentata corruzione di una funzionaria del Marocco per spostare la data di nascita di Ruby, la competenza del caso risulta essere della procura di Roma e non di quella di Milano, secondo quanto riferiscono fonti giudiziarie.
Nelle ore scorse era emerso che la procura meneghina stava valutando se aprire un'inchiesta per istigazione alla corruzione internazionale, in seguito ad un'intervista rilasciata da una funzionaria statale marocchina al Fatto quotidiano in cui raccontava di essere stata avvicinata da due italiani che le avrebbero offerto del denaro per retrodatare la data di nascita di Ruby.
A margine del processo Mills, l'avvocato del premier Niccolò Ghedini, uno dei legali del premier, ha spiegato che la denuncia annunciata in cui si ipotizza una frode processuale ai danni di Berlusconi è stata depositata in Procura a Roma e che una copia sarà consegnata ai magistrati milanesi.
Lettera che è stata depositata al collegio dai suoi legali e letta in aula, nella quale però il premier spiega anche che per l'udienza di venerdì 11 febbraio aveva già in programma un impegno istituzionale a Bruxelles.
Nella dichiarazione, Berlusconi, dopo aver "premesso che è mia intenzione partecipare all'udienza", chiarisce che non ha potuto presenziare ma "consente" di proseguire con l'udienza, dato che si sono svolte "solo questioni attinenti al calendario" delle udienze.
L'intesa tra i legali e la Procura - Intanto, secondo alcune agenzie giornalistiche, emerge che in un incontro dei giorni scorsi tra il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro, e i giudici dei quattro procedimenti a carico di Berlusconi, seguito a quello tra la stessa Pomodoro e Niccolò Ghedini, era stata tracciata una 'linea' che prevede la fissazione delle udienze per il presidente del Consiglio di lunedì (come chiesto dalla difesa), con la possibilità di celebrarle in altre giorni qualora quelle di lunedì saltassero.
I giudici del processo Mills, seguendo questa linea, hanno fissato la prossima udienza per lunedì 21 marzo e poi altre otto per altri lunedì di maggio, giugno e luglio. Essendo poi già impegnati i lunedì del 28 marzo e dell'11 aprile per i procedimenti Mediatrade e Mediaset, rimangano soltanto sei date di lunedì da distribuire per tre procedimenti fino a fine luglio, quando si chiuderà il periodo di attività processuale in Tribunale per la pause estiva.
Dunque, secondo fonti della procura, se i lunedì non fossero disponibili, il processo sul caso Ruby potrebbe essere celebrato anche di venerdì pomeriggio (la mattina il premier è impegnato di solito nel Consiglio dei ministri) o il sabato.
La presunta corruzione in Marocco - Per quanto riguarda invece un'eventuale indagine sulla presunta tentata corruzione di una funzionaria del Marocco per spostare la data di nascita di Ruby, la competenza del caso risulta essere della procura di Roma e non di quella di Milano, secondo quanto riferiscono fonti giudiziarie.
Nelle ore scorse era emerso che la procura meneghina stava valutando se aprire un'inchiesta per istigazione alla corruzione internazionale, in seguito ad un'intervista rilasciata da una funzionaria statale marocchina al Fatto quotidiano in cui raccontava di essere stata avvicinata da due italiani che le avrebbero offerto del denaro per retrodatare la data di nascita di Ruby.
A margine del processo Mills, l'avvocato del premier Niccolò Ghedini, uno dei legali del premier, ha spiegato che la denuncia annunciata in cui si ipotizza una frode processuale ai danni di Berlusconi è stata depositata in Procura a Roma e che una copia sarà consegnata ai magistrati milanesi.