Gemelline, la mamma: “Per me sono vive”. Si cerca in Corsica

Cronaca
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“Le ho uccise io, non le rivedrai più” aveva scritto nell’ultima lettera Matthias Schepp alla ex moglie. Ma le ricerche di Livia e Alessia vanno avanti. Si scava in particolare nel nord dell’isola francese e a Cerignola, dove l’uomo si è tolto la vita

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"Malgrado le brutte notizie, il mio cuore di mamma sente che le mie figlie sono vive. Vi prego, continuate a cercare Alessia e Livia, non può essere che le mie gemelline siano morte”. E’ l’appello di Irina Lucidi agli investigatori. L’ultima lettera dell’ex marito, Matthias Schepp, in cui l’uomo dice di aver ucciso le figlie, non cancella tutte le speranze di trovare in vita le piccole. D’altra parte gli stessi agenti della polizia svizzera, dopo aver diffuso la notizia dell’ammissione di omicidio lasciata nero su bianco dall’ingegnere svizzero ha rapito le figlie il 31 gennaio scorso e si è tolto la vita il 3 febbraio gettandosi sotto un treno nella stazione di Cerignola (Foggia), avevano subito precisato. “Non c’è nessuna certezza sulla sorte delle gemelline: né che siano vive né che siano morte”.

Così, le ricerche di Alessia e Livia continuano. Per il nono giorno si setacciano le campagne di Cerignola nella speranza di trovare eventuali indizi delle gemelline. Gli investigatori tentano anche di capire che fine possa aver fatto il navigatore satellitare che l'uomo aveva con sé in auto e che risulta scomparso. Nella sua vettura, l'Audi A6, gli investigatori hanno trovato solo il supporto metallico e il cavo per l' alimentazione. Il ritrovamento del satellitare sarebbe molto importante per le indagini: infatti, grazie ai dati registrati sull'apparecchio, si potrebbe ripercorrere il viaggio fatto dall'uomo e dalle figlie fin dalla partenza in Svizzera.

E si cerca anche in Corsica, in particolare a Cap Corse. I poliziotti si sono recati Macinaggio, nell’estremo nord dell’isola, dove stanno cercando testimonianze per ricostruire la presenza dell'uomo e delle bambine che sembra ormai certa. La Audi di Matthias Schepp è stata notata parcheggiata davanti alla Capitaneria di porto di Macinaggio il 1 febbraio, a metà pomeriggio dopo aver acquistato a Bastia, alle 15,40, il biglietto per un traghetto della Corsica Ferries che l'avrebbe riportato a Tolone la sera. Il motivo per cui Schepp è arrivato fino a Macinaggio da Bastia, compiendo più di un'ora di viaggio su una strada tortuosa e difficile ma soprattutto priva di controlli, potrebbe secondo gli inquirenti avere un significato sinistro. Qui infatti l'uomo aveva trascorso vacanze in barca a vela con la moglie e le due gemelle, giorni felici in uno degli ambienti più belli e selvaggi. Intanto a televisione francese Tf1 ha rinnovato l'appello ai testimoni fornendo un numero verde istituito dall'Autoritàgiudiziaria francese.

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