Bruti Liberati: stralciata la posizione di Berlusconi, mercoledì presenteremo la richiesta al gip. La procura procede sia per concussione che per prostituzione minorile. Ghedini: pm violano la Costituzione. Riprende l'11 marzo il processo Mills
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La riserva è stata sciolta. Martedì 8 febbraio la procura di Milano chiederà il processo con rito immediato nei confronti di Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile e non, come era stato dato quasi per certo nei giorni scorsi, solo per il primo reato contestato. Un atto, questo, che per l'avvocato Ghedini, titolare della difesa del presidente del Consiglio, "viola la Costituzione", in quanto, come è sempre stato sostenuto, il titolare delle indagini è il Tribunale dei Ministri.
Il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati, i suoi aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano hanno messo un punto fermo e hanno deciso come procedere nell'inchiesta sui presunti festini a luci rosse ad Arcore che vede tra le protagoniste Ruby, la giovane marocchina diciottenne dallo scorso primo novembre e per ora unica 'parte offesa'.
I pm, "in vista delle ulteriori determinazioni relative all'esercizio dell'azione penale", recita una nota tecnica di Bruti Liberati, hanno creato un fascicolo autonomo per il capo del Governo dopo aver stralciato la sua posizione dall'inchiesta principale nella quale sono indagati, ma per induzione e sfruttamento della prostituzione di ragazze maggiorenni e di Ruby, l'agente tv Lele Mora, il giornalista Emilio Fede e il consigliere regionale della Lombardia Nicole Minetti.
Il fatto che nel nuovo e "autonomo fascicolo processuale", il numero 5657/2011, siano ipotizzati a carico del premier entrambi i reati, fa concludere che al gip Cristina Di Censo verrà inoltrata una richiesta di processo immediato, cioè saltando l'udienza preliminare, senza separare i due reati che sono in stretta connessione e senza modificare il capo di imputazione relativo alla prostituzione minorile che al momento vedrà come parte lesa solo la giovane Ruby e non, come era stato ipotizzato, anche Irisi Berardi, un'altra ex minorenne su cui sono in corso accertamenti.
Secondo l'accusa, infatti, Berlusconi, la notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi, avrebbe esercitato pressioni sui funzionari della Questura per ottenere l'affidamento di Ruby alla Minetti con lo scopo di occultare i suoi presunti rapporti con la ragazza marocchina e per "assicurarsi" l'impunità, oltre che tentare di non far venire a galla "altri fatti", per i quali non è indagato, ma "suscettibili di arrecare nocumento alla sua immagine di uomo pubblico".
Dunque il 9 febbraio, in mattinata, il fascicolo dell'inchiesta e la richiesta di giudizio immediato per il Capo del Governo, salvo ancora colpi di scena, dovrebbero finire sul tavolo del giudice per le indagini preliminari Cristina Di Censo che entro cinque giorni - il termine non è perentorio - dovrà decidere su questo capitolo della vicenda giudiziaria di Berlusconi.
Processo Mills - Intanto, viene reso noto che il prossimo 11 marzo riprenderà a Milano il processo in cui il premier Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari del legale britannico David Mills, secondo quanto riferito oggi da fonti giudiziarie.
Condannato a quattro anni e mezzo di reclusione perché riconosciuto colpevole dai giudici di Milano di aver ricevuto, dopo le sue testimonianze reticenti nei due processi, 600.000 dollari per conto del premier Silvio Berlusconi che era imputato, Mills ha ottenuto in Cassazione la prescrizione del reato di corruzione in atti giudiziari.
Mills e Berlusconi inizialmente erano coimputati nel processo, ma dopo l'entrata in vigore del Lodo Alfano, la legge che sospendeva i processi per le quattro più alte cariche dello Stato, la posizione del premier fu stralciata e sospesa in attesa del pronunciamento della Consulta, che poi lo dichiarò incostituzionale.
Il processo a carico del premier, che ha sempre respinto le accuse, è poi ripreso, ma nell'aprile scorso nuovamente sospeso in attesa di un pronunciamento della Consulta sulla legge sul legittimo impedimento, che il mese scorso è stato parzialmente bocciato.
Processo breve - Nella serata di martedì 8 febbraio, invece, si apprende che il disegno di legge sul cosiddetto "processo breve", che potrebbe estinguere i tre processi in corso per Silvio Berlusconi, tornerà all'esame della commissione Giustizia della Camera il prossimo 15 febbraio. Lo ha riferito una funzionaria parlamentare.
"La presidente Giulia Bongiorno ha fissato l'esame per martedì prossimo, il 15 febbraio", ha detto la funzionaria della commissione.
Caso Ruby - Tornando al caso Ruby, invece, occorre specificare che "al momento non c'è alcuna seconda parte lesa", questo quanto dichiarato dal procuratore capo Milano Edmondo Bruti Liberati. Fonti giudiziarie avevano riferito che i magistrati milanesi indagano sulla possibilità che una seconda minorenne oltre a Ruby, Iris Berardi, abbia frequentato la villa del premier ad Arcore.
Le indagini di Napoli - A proposito dell'inchiesta condotta dalla procura di Napoli, che indaga su un altro presunto giro di prostituzione con al centro, tra le altre, la soubrette televisiva Sara Tommasi, Bruti Liberati ha invece detto che "per ora sono due inchieste separate. Leggo sui giornali che ci sarebbero stati contatti fra magistrati". Lo stesso procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, ha smentito oggi che i colleghi milanesi che indagano sul caso Ruby abbiano richiesto documenti ai suoi magistrati.
L'età di Ruby - Bruti Liberati, parlando con i giornalisti, ha commentato anche la notizia, rivelata dal quotidiano Il Giornale, secondo cui i difensori del premier affermerebbero che Ruby sia nata non nel '92, ma nel '91, essendo così già maggiorenne all'epoca dei fatti contestati. "E' la tesi difensiva dell'avvocato Ghedini e se lui ritiene di diffonderla... noi comunque invieremo i verbali e le memorie difensive al Gip" ha detto il procuratore.
Gli avvocati del premier, nelle memorie difensive presentate alla Giunta per le autorizzazioni per la Camera, avrebbero fatto riferimento ad un verbale, riportato anche nell'invito a comparire per Nicole Minetti, nella quale la giovane marocchina nel maggio 2009, davanti ai carabinieri per denunciare un borseggio subito, avrebbe detto di essere nata il 1 novembre del '91.
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Il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati, i suoi aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano hanno messo un punto fermo e hanno deciso come procedere nell'inchiesta sui presunti festini a luci rosse ad Arcore che vede tra le protagoniste Ruby, la giovane marocchina diciottenne dallo scorso primo novembre e per ora unica 'parte offesa'.
I pm, "in vista delle ulteriori determinazioni relative all'esercizio dell'azione penale", recita una nota tecnica di Bruti Liberati, hanno creato un fascicolo autonomo per il capo del Governo dopo aver stralciato la sua posizione dall'inchiesta principale nella quale sono indagati, ma per induzione e sfruttamento della prostituzione di ragazze maggiorenni e di Ruby, l'agente tv Lele Mora, il giornalista Emilio Fede e il consigliere regionale della Lombardia Nicole Minetti.
Il fatto che nel nuovo e "autonomo fascicolo processuale", il numero 5657/2011, siano ipotizzati a carico del premier entrambi i reati, fa concludere che al gip Cristina Di Censo verrà inoltrata una richiesta di processo immediato, cioè saltando l'udienza preliminare, senza separare i due reati che sono in stretta connessione e senza modificare il capo di imputazione relativo alla prostituzione minorile che al momento vedrà come parte lesa solo la giovane Ruby e non, come era stato ipotizzato, anche Irisi Berardi, un'altra ex minorenne su cui sono in corso accertamenti.
Secondo l'accusa, infatti, Berlusconi, la notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi, avrebbe esercitato pressioni sui funzionari della Questura per ottenere l'affidamento di Ruby alla Minetti con lo scopo di occultare i suoi presunti rapporti con la ragazza marocchina e per "assicurarsi" l'impunità, oltre che tentare di non far venire a galla "altri fatti", per i quali non è indagato, ma "suscettibili di arrecare nocumento alla sua immagine di uomo pubblico".
Dunque il 9 febbraio, in mattinata, il fascicolo dell'inchiesta e la richiesta di giudizio immediato per il Capo del Governo, salvo ancora colpi di scena, dovrebbero finire sul tavolo del giudice per le indagini preliminari Cristina Di Censo che entro cinque giorni - il termine non è perentorio - dovrà decidere su questo capitolo della vicenda giudiziaria di Berlusconi.
Processo Mills - Intanto, viene reso noto che il prossimo 11 marzo riprenderà a Milano il processo in cui il premier Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari del legale britannico David Mills, secondo quanto riferito oggi da fonti giudiziarie.
Condannato a quattro anni e mezzo di reclusione perché riconosciuto colpevole dai giudici di Milano di aver ricevuto, dopo le sue testimonianze reticenti nei due processi, 600.000 dollari per conto del premier Silvio Berlusconi che era imputato, Mills ha ottenuto in Cassazione la prescrizione del reato di corruzione in atti giudiziari.
Mills e Berlusconi inizialmente erano coimputati nel processo, ma dopo l'entrata in vigore del Lodo Alfano, la legge che sospendeva i processi per le quattro più alte cariche dello Stato, la posizione del premier fu stralciata e sospesa in attesa del pronunciamento della Consulta, che poi lo dichiarò incostituzionale.
Il processo a carico del premier, che ha sempre respinto le accuse, è poi ripreso, ma nell'aprile scorso nuovamente sospeso in attesa di un pronunciamento della Consulta sulla legge sul legittimo impedimento, che il mese scorso è stato parzialmente bocciato.
Processo breve - Nella serata di martedì 8 febbraio, invece, si apprende che il disegno di legge sul cosiddetto "processo breve", che potrebbe estinguere i tre processi in corso per Silvio Berlusconi, tornerà all'esame della commissione Giustizia della Camera il prossimo 15 febbraio. Lo ha riferito una funzionaria parlamentare.
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Gli avvocati del premier, nelle memorie difensive presentate alla Giunta per le autorizzazioni per la Camera, avrebbero fatto riferimento ad un verbale, riportato anche nell'invito a comparire per Nicole Minetti, nella quale la giovane marocchina nel maggio 2009, davanti ai carabinieri per denunciare un borseggio subito, avrebbe detto di essere nata il 1 novembre del '91.