Durante la manifestazione del 14 dicembre De Santis ha colpito un ragazzo di 15 anni fratturandogli il setto nasale. Si è consegnato alla polizia: "Volevo solo evitare gli scontri"
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"Non so perché l'ho fatto. Volevo solo evitare gli scontri." Manuel De Santis è il ragazzo di 21 anni che durante gli scontri a Roma dello scorso 14 dicembre si è lanciato con un casco sul volto di un 15enne (guarda il video qui sotto). Ricercato per alcuni giorni, si è consegnato alle Forze dell'ordine e ora si racconta al quotidiano La Repubblica . Cerca di spiegare il suo gesto e spiega: "Volevo che il corteo proseguisse il suo percorso. C'era tensione, confusione. Ho protetto quel blindato, ho cercato di allontanare la gente. Poi, mi sono gettato sul primo che ho trovato tra quelli che lanciavano sassi e bottiglie".
Manuel racconta che all'inizio non aveva capito la gravità dell'accaduto. "sono amareggiato - dice - di quello che ho fatto e di quello che gli ho procurato. Ho visto che si rialzava, mi sembrava che non fosse accaduto nulla. Poi ho saputo che cosa gli avevo fatto, di quanto stesse male. Mi sono voluto assumere tutte le responsabilità. Non sono abituato a fuggire. Ho sempre affrontato la vita. Nel bene e nel male".
E a chi cerca di dargli una collocazione politica Manuel spiega che quel giorno a Roma "non c'erano infiltrati, fascisti, provocatori. C'era solo una grande confusione. Non so neanche io cosa sia accaduto. So solo che ho fatto qualcosa che non mi perdonerò mai nella vita".
Il video dell'aggressione:
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Manuel racconta che all'inizio non aveva capito la gravità dell'accaduto. "sono amareggiato - dice - di quello che ho fatto e di quello che gli ho procurato. Ho visto che si rialzava, mi sembrava che non fosse accaduto nulla. Poi ho saputo che cosa gli avevo fatto, di quanto stesse male. Mi sono voluto assumere tutte le responsabilità. Non sono abituato a fuggire. Ho sempre affrontato la vita. Nel bene e nel male".
E a chi cerca di dargli una collocazione politica Manuel spiega che quel giorno a Roma "non c'erano infiltrati, fascisti, provocatori. C'era solo una grande confusione. Non so neanche io cosa sia accaduto. So solo che ho fatto qualcosa che non mi perdonerò mai nella vita".
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