La polizia ha sgomberato il presidio esterno al cantiere dove dal 30 ottobre sei persone sono sospese a 35 metri d’altezza per chiedere la loro regolarizzazione. Scontri con alcuni attivisti che sostengono la protesta, fermate alcune persone. FOTO E VIDEO
Guarda le foto degli scontri e gli immigrati sulla gru
Momenti di tensione a Brescia, dove si sono verificati scontri tra cittadini e forze dell’ordine che hanno sgomberato il presidio esterno al cantiere dove da sabato 30 ottobre sei immigrati sono su una gru a 35 metri di altezza per chiedere la loro regolarizzazione. E che, per il momento, si trovano ancora lì.
Sono volati insulti, si sono visti spintoni e pugni. Alcune persone sono finite in manette. Grande tensione nel quartiere che è completamente blindato dai mezzi delle forze dell'ordine, che hanno creato un cordone in Piazza Cesare Battisti e in Piazza della Loggia per non far transitare nessuno. Molto agitati anche i sei immigrati accampati a oltre trenta metri di altezza, che corrono avanti e dietro lungo il braccio meccanico urlando slogan, sventolando i propri vestiti: "Non siamo animali, basta polizia". Uno di loro si è messo un cappio al collo assicurando la cima al braccio della struttura. L'uomo è seduto sul braccio della gru con le gambe a penzoloni.
La polizia ha replicato con una nota spiegando che l’operazione era stata promossa con l’intento di mettere in sicurezza il cantiere. "Lo scopo - si legge nella nota - è stato garantire le condizioni di sicurezza degli stessi manifestanti, liberando da eventuali curiosi o assembramenti di persone il piazzale sottostante la gru, in modo che nessuno possa accedere al cantiere se non autorizzato e mettere in pericolo la sicurezza propria o altrui".
Tra le persone portate via della forze dell'ordine alcuni attivisti dell'associazione Diritti per tutti, tra cui anche una giornalista dell'emittente bresciana Radio Onda d'Urto. Alcuni striscioni che erano appesi al braccio della gru sono stati dati alle fiamme.
Intanto, anche a Milano si sta verificando da qualche giorno una situazione simile. Dal 5 novembre infatti un gruppo di immigrati è salito in cima alla torre ex Carlo Erba in Via Imbonati. Non scenderanno fino a che non verrà data risposta alla richiesta di veder riconosciuto il diritto a una vita dignitosa, che passa innanzitutto per l’ottenimento del permesso di soggiorno. Oggi hanno continuano a chiedere il sostegno di cittadini e associazioni e, per denunciare il meccanismo criminalizzante della sanatoria 2009, hanno convocato un’assemblea nazionale per domenica 14 novembre alle ore 11 sotto alla torre.
Momenti di tensione a Brescia, dove si sono verificati scontri tra cittadini e forze dell’ordine che hanno sgomberato il presidio esterno al cantiere dove da sabato 30 ottobre sei immigrati sono su una gru a 35 metri di altezza per chiedere la loro regolarizzazione. E che, per il momento, si trovano ancora lì.
Sono volati insulti, si sono visti spintoni e pugni. Alcune persone sono finite in manette. Grande tensione nel quartiere che è completamente blindato dai mezzi delle forze dell'ordine, che hanno creato un cordone in Piazza Cesare Battisti e in Piazza della Loggia per non far transitare nessuno. Molto agitati anche i sei immigrati accampati a oltre trenta metri di altezza, che corrono avanti e dietro lungo il braccio meccanico urlando slogan, sventolando i propri vestiti: "Non siamo animali, basta polizia". Uno di loro si è messo un cappio al collo assicurando la cima al braccio della struttura. L'uomo è seduto sul braccio della gru con le gambe a penzoloni.
La polizia ha replicato con una nota spiegando che l’operazione era stata promossa con l’intento di mettere in sicurezza il cantiere. "Lo scopo - si legge nella nota - è stato garantire le condizioni di sicurezza degli stessi manifestanti, liberando da eventuali curiosi o assembramenti di persone il piazzale sottostante la gru, in modo che nessuno possa accedere al cantiere se non autorizzato e mettere in pericolo la sicurezza propria o altrui".
Tra le persone portate via della forze dell'ordine alcuni attivisti dell'associazione Diritti per tutti, tra cui anche una giornalista dell'emittente bresciana Radio Onda d'Urto. Alcuni striscioni che erano appesi al braccio della gru sono stati dati alle fiamme.
Intanto, anche a Milano si sta verificando da qualche giorno una situazione simile. Dal 5 novembre infatti un gruppo di immigrati è salito in cima alla torre ex Carlo Erba in Via Imbonati. Non scenderanno fino a che non verrà data risposta alla richiesta di veder riconosciuto il diritto a una vita dignitosa, che passa innanzitutto per l’ottenimento del permesso di soggiorno. Oggi hanno continuano a chiedere il sostegno di cittadini e associazioni e, per denunciare il meccanismo criminalizzante della sanatoria 2009, hanno convocato un’assemblea nazionale per domenica 14 novembre alle ore 11 sotto alla torre.