Tassista aggredito, due donne testimoni spontanee

Cronaca
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Comincia a cedere il muro di omertà intorno al pestaggio che ha ridotto in coma Luca Massari, che è sempre grave. Intanto il gip ha convalidato l'arresto di Morris Ciavarella


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Due donne si sono presentate nelle scorse ore spontaneamente in Questura per testimoniare sull'aggressione avvenuta domenica scorsa a Milano ai danni del tassista che è ancora in stato di coma. Come spiegano investigatori e inquirenti, si sta piano piano sgretolando quel "muro di omertà" che era calato dopo il fatto di sangue in una zona, la periferia sud del capoluogo lombardo, segnata dalla presenza della criminalità.
A quanto si è appreso, le due donne che hanno testimoniato davanti agli investigatori, che si aggiungono ad altri cinque testi sentiti nei giorni scorsi, hanno confermato il quadro accusatorio relativo al pestaggio, che ha fatto finire in manette Morris Michael Ciavarella, la compagna Stefania Citterio e il fratello di lei Piero Citterio. Questi ultimi due sono indagati anche per le minacce perpetrate nei confronti di alcune persone che hanno testimoniato o dovevano essere sentite nell'inchiesta condotta dalla Squadra mobile di Milano.

Le donne hanno raccontato che il tassista ha cercato di difendersi e che a picchiarlo in maniera più pesante erano Piero Citterio e Ciavarella e che c'era anche Stefania Citterio.
Sta dunque, secondo gli inquirenti, lentamente calando la cappa di silenzio che il pm titolare dell'inchiesta, Tiziana Siciliano, ha definito nella richiesta di convalida di arresto un "desolante clima di omertà giustificabile solo dalla fama di violenza che gli aggressori hanno nel quartiere".

Secondo la ricostruzione dell'aggressione, è stata Stefania Citterio la prima a picchiare Luca Massari. Sarebbe stata lei, l'unica donna tra i tre presunti responsabili finiti in carcere, a colpire per primo il tassista, dopo aver inveito a lungo contro di lui. Come riportato anche nella richiesta di convalida dell'arresto del suo fidanzato Morris Michael Ciavarella, firmata dal pm Tiziana Siciliano, le prime persone a scagliarsi contro il tassista, che aveva inavvertitamente investito un cane, sono state la proprietaria dell'animale, Sara P., Stefania Citterio e la sorella Elisabetta. Le donne hanno cominciato ad urlare e sarebbe stata Stefania la prima a picchiare Massari, prima dell'arrivo del fidanzato e del fratello Piero Citterio.

Il pm nella sua richiesta parla di un "violento pestaggio" e di un ultimo colpo, "particolarmente violento", che ha fatto cadere Massari, il quale ha sbattuto la nuca sul marciapiede. L'ultimo colpo sarebbe stata una ginocchiata sferrata da Ciavarella in pieno volto, rompendo anche i denti al tassista. Piero Citterio e Ciavarella, dopo aver pestato l'uomo, si sono allontanati ed è rimasta lì Stefania, assieme ad altre persone che assistevano alla scena.

Stefania Citterio inoltre occupava abusivamente un alloggio Aler in via Ghini, poco distante dal luogo dell'aggressione. Lo ha reso noto l'Aler che stamattina ha provveduto allo sgombero. Secondo quanto riferito dalla stessa azienda, mesi fa la donna per evitare lo sgombero aveva minacciato di ferire il figlio di pochi mesi con un paio di forbici. Al momento dello sgombero in casa non c'era nessuno, il bambino è affidato alle cure dei nonni materni. Stefania Citterio ha 28 anni e con un impiego da commessa.

Intanto il gip di Milano Maria Grazia Domanico ha convalidato l'arresto di Ciavarella. Il giudice ha deciso che l'uomo deve rimanere in carcere perché sussistono tutte e tre le esigenze cautelari, ossia il pericolo di fuga, quello di reiterazione del reato e quello di inquinamento probatorio. Ciavarella stamani, nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip nel carcere di San Vittore, ha risposto per circa due ore e mezza alle domande parlando, come hanno spiegato i suoi legali, gli avvocati Carlo Maffeis e Francesco Lucino, solo della sua posizione. Non avrebbe dunque detto nulla riguardo alle responsabilità della fidanzata e del fratello di lei, fermati entrambi ieri. Nelle prossime ore, il pm preparerà le richieste di convalida anche per i due giovani, che dovrebbero arrivare domani sul tavolo del gip.

Le condizioni di Luca Massari sono stazionarie. "Permane, allo stato attuale - spiega il bollettino medico, firmato dal responsabile della rianimazione Marco Cigada - un importante edema cerebrale che condiziona la necessità di coma farmacologico. Non è ancora valutabile - chiosa la nota - l'entità dei danni neurologici conseguenti all'insulto cerebrale e all'arresto cardio-respiratorio accorsi al momento dell'evento traumatico". "Mio fratello è sempre tra la vita e la morte: aspettiamo lo scadere delle 72 ore, previsto ieri dai medici, per sapere se ce la farà", ha detto Marco Massari, il fratello del tassista.

"Nessuno di noi - ha aggiunto, riferendosi ai familiari, che a turno stazionano nel reparto di rianimazione del Fatebenfratelli di Milano - pensa che possa morire e nessuno ha mai parlato di eventuale trapianto di organi, come mi è stato riferito. Deve vivere, vogliamo che viva". Marco ha poi spiegato: "Luca oltre a essere in coma, in quanto non si è ancora risvegliato dopo il pestaggio, è anche tenuto in coma farmacologico e curato con farmaci per far riassorbire l'edema. Ma non è mai stato sottoposto a un intervento chirurgico".


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