Mafia, Schifani: "Contro di me accuse infami"

Cronaca
Il presidente del Senato Renato Schifani
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Il presidente del Senato replica alle indiscrezioni giornalistiche secondo cui sarebbe indagato. Si tratterebbe di un atto dovuto dopo le dichiarazioni ai magistrati di Gaspare Spatuzza e di Francesco Campanella. La procura smentisce

Il presidente del Senato Renato Schifani sarebbe indagato dalla procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. E' quanto  scrive il settimanale L'Espresso nel numero che sarà in edicola venerdì 1 ottobre. Si tratta - precisa il settimanale - di un "atto dovuto" dopo alcune dichiarazioni ai magistrati di Gaspare Spatuzza e del pentito Francesco Campanella.
"Il verbale con le dichiarazioni del guardaspalle dei Graviano trasmesso dai magistrati di Firenze e un esposto presentato da Campanella proprio nei confronti del presidente del Senato - scrive il settimanale - hanno convinto i pm palermitani della necessità di esercitare l'obbligatorietà dell'azione penale".

"Non è indagato" - "Normalmente, in questi casi non rispondo alla domanda su una indagine in corso. In questo caso ritengo di fare uno strappo alla regola a cui mi sono sempre attenuto e dico che il presidente del Senato non è iscritto nel registro di notizie di reato di questa Procura". E' quanto ha detto il procuratore capo di Palermo Francesco Messineo, ai giornalisti che gli chiedevano di un coinvolgimento di Schifani.

La replica di Schifani -
Poco dopo è arrivata la replica della seconda carica dello Stato: "Si tratta di accuse ripetute, infami e false, destituite di qualsiasi fondamento. Affermo la mia totale estraneità ai fatti riportati da certa stampa. Prendo atto - dice Schifani - della smentita da parte del Procuratore della Repubblica di Palermo. Ritengo comunque doveroso affermare con forza che sono un cittadino e un politico onesto che ha sempre combattuto la mafia con fatti e atti legislativi concreti, che hanno consentito allo Stato importanti successi nella lotta alla criminalità organizzata. Considero e ho sempre considerato la trasparenza, la correttezza umana, deontologica e professionale i principi irrinunciabili della mia esistenza".

Gasparri invita l'aula ad applaudire - E la polemica sul presunto scoop approda anche durante la votazione della fiducia al Senato. Il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri, durante il suo intervento nell'aula di palazzo Madama, ha invitato gli esponenti del suo partito a rivolgere un applauso al presidente Renato Schifani.

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