La rabbia degli aquilani: “Siamo pronti a marciare su Roma”

Cronaca
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Migliaia di persone hanno manifestato un intero pomeriggio per chiedere la sospensione dei contributi per tutti e lo sblocco dei fondi per la ricostruzione, denunciando che oltre 32 mila persone sono ancora assistite. Bloccata per un’ora l’autostrada A24

Attraversano la zona rossa, le arterie principali e poi bloccano un tratto autostradale, minacciando di "marciare su Roma" come non succedeva dai tempi delle lotte per il capoluogo di regione, negli anni Settanta: L'Aquila lancia così il suo Sos al resto d'Italia con la manifestazione più partecipata di questi 14 mesi di post-terremoto.

Vuvuzelas stile mondiale sudafricano, bandiere, ma niente simboli politici, solo i colori nero e verde simbolo dell'Aquila. Ventimila persone secondo gli organizzatori, poco più di 12 mila secondo la Questura, hanno marciato un intero pomeriggio per chiedere la sospensione dei contributi per tutti - senza preclusioni per dipendenti e pensionati - e lo sblocco dei fondi per la ricostruzione e per denunciare che oltre 32 mila persone sono ancora assistite. Enti, istituzioni, associazioni di destra e di sinistra: tutti compatti per chiedere al Paese di non abbandonare questa terra.
"La nostra città è imbestialita, arrabbiata e umiliata. Si sente sola e comincia lo scoramento. Qualcuno dovrà sentire la responsabilità morale di questo dramma", ha dichiarato il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, uno dei 25 primi cittadini del Cratere che hanno sfilato, dietro ai rispettivi gonfaloni.

In corteo, che dalla villa Comunale si è snodato attraverso corso Federico II, corso Vittorio Emanuele per poi lasciare la zona rossa dalla Fontana luminosa, ha sfilato anche una delegazione dell'amministrazione provinciale, con tanto di stendardo e il presidente Antonio Del Corvo. E poi, anche il gonfalone della Regione Abruzzo, portato dagli uscieri. Ad attendere i manifestanti sulla bocca della fontana, una ragazza a piedi nudi, con un caschetto in testa, e un grosso scudo romano con una scritta "scudo fiscale".

Poi la manifestazione ha raggiunto piazza D'Armi, e da lì il casello autostradale di L'Aquila Ovest dove il corteo - seppur dimezzato - ha deviato per la rampa autostradale occupando una delle due carreggiate. Sebbene preparati a un'iniziativa del genere, gli agenti delle forze dell'ordine non hanno opposto resistenza per evitare incidenti, ma si sono limitati a chiudere le due carreggiate al traffico in via precauzionale. In autostrada anche i sindaci, indossando il tricolore: tutti, tranne Cialente, ancora una volta con la fascia in mano in segno di protesta. Nel corso dell'omelia della messa officiata in un tendone lungo il percorso del corteo l'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari, ha sostenuto che "il nostro popolo attende risposte chiare non ordinanze complicate, incomprensibili che non servono a niente".

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