L'ex ministro, tirato in ballo da alcuni quotidiani su alcuni lavori realizzati per Diego Anemone, respinge ogni accusa. "Sono pronto a presentare tutte le carte"
INCHIESTA APPALTI: L'ABUM FOTOGRAFICO
"E' tutto in regola, posso provarlo". Tirato nuovamente in ballo su alcuni giornali per il "regalo" da 150mila euro che avrebbe dal costruttore Diego Anemone sotto forma di lavori di ristrutturazione per la sua villa, l'ex ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, smentisce con decisione. "Sono - spiega - illazioni, quei lavori sono stati fatturati e pagati da noi". Non è la prima volta che il nome di Lunardi compare nelle carte dell'inchiesta sulla cosiddetta 'cricca'. In passato si era anche parlato di tangenti che l'ex ministro avrebbe preso da Anemone in cambio della sua firma apposta ai progetti del costruttore romano, nonché di acquisti di immobili e ristrutturazioni "sospette". Lunardi ha sempre negato. Secondo quanto pubblicato su alcuni quotidiani, nel mirino della procura di Perugia ci sarebbe la ristrutturazione, affidata ad Anemone, della dependance della villa di famiglia nella campagna parmense (dal costo stimato tra i 100 ed i 150mila euro).
"Ho le carte in regola - assicura in proposito l'ex ministro - siamo tranquilli, sono soldi pagati da noi e posso dimostrarlo". Lunardi informa anche di non avere in programma alcun interrogatorio con i pm che indagano sugli appalti per le grandi opere, precisando che tuttavia sarebbe "pronto a presentare tutte le carte". "Tutto assolutamente in regola", spiega inoltre, anche riguardo ad un'altra operazione 'sospetta', l'acquisto di un immobile nel centro storico della Capitale. "Possiamo dimostrare - afferma - come è avvenuto l'acquisto, c'è stata una perizia da parte della banca. Quale? Non lo ricordo. Abbiamo fatto un mutuo ipotecario, c'erano otto inquilini dentro, per cui il valore si abbatte del 40%". Si vede, commenta poi gli articoli sui giornali che lo riguardano, "che sono a corto di argomenti: è la quinta o sesta volta che pubblicano le stesse cose". Anche il legale di Lunardi, Gaetano Pecorella, va all'attacco. "E' del tutto priva di fondamento e quindi falsa - dice - la notizia apparsa su alcuni quotidiani secondo cui Lunardi, ai tempi in cui era ministro, avrebbe ricevuto come 'omaggio' la ristrutturazione del palazzetto di via dei Prefetti a Roma da parte delle imprese riconducibili al gruppo Anemone". L'ex ministro, aggiunge Pecorella, "è in possesso di tutta la documentazione atta a smentire una tale affermazione: documentazione a disposizione della magistratura, se sarà richiesta".
"E' tutto in regola, posso provarlo". Tirato nuovamente in ballo su alcuni giornali per il "regalo" da 150mila euro che avrebbe dal costruttore Diego Anemone sotto forma di lavori di ristrutturazione per la sua villa, l'ex ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, smentisce con decisione. "Sono - spiega - illazioni, quei lavori sono stati fatturati e pagati da noi". Non è la prima volta che il nome di Lunardi compare nelle carte dell'inchiesta sulla cosiddetta 'cricca'. In passato si era anche parlato di tangenti che l'ex ministro avrebbe preso da Anemone in cambio della sua firma apposta ai progetti del costruttore romano, nonché di acquisti di immobili e ristrutturazioni "sospette". Lunardi ha sempre negato. Secondo quanto pubblicato su alcuni quotidiani, nel mirino della procura di Perugia ci sarebbe la ristrutturazione, affidata ad Anemone, della dependance della villa di famiglia nella campagna parmense (dal costo stimato tra i 100 ed i 150mila euro).
"Ho le carte in regola - assicura in proposito l'ex ministro - siamo tranquilli, sono soldi pagati da noi e posso dimostrarlo". Lunardi informa anche di non avere in programma alcun interrogatorio con i pm che indagano sugli appalti per le grandi opere, precisando che tuttavia sarebbe "pronto a presentare tutte le carte". "Tutto assolutamente in regola", spiega inoltre, anche riguardo ad un'altra operazione 'sospetta', l'acquisto di un immobile nel centro storico della Capitale. "Possiamo dimostrare - afferma - come è avvenuto l'acquisto, c'è stata una perizia da parte della banca. Quale? Non lo ricordo. Abbiamo fatto un mutuo ipotecario, c'erano otto inquilini dentro, per cui il valore si abbatte del 40%". Si vede, commenta poi gli articoli sui giornali che lo riguardano, "che sono a corto di argomenti: è la quinta o sesta volta che pubblicano le stesse cose". Anche il legale di Lunardi, Gaetano Pecorella, va all'attacco. "E' del tutto priva di fondamento e quindi falsa - dice - la notizia apparsa su alcuni quotidiani secondo cui Lunardi, ai tempi in cui era ministro, avrebbe ricevuto come 'omaggio' la ristrutturazione del palazzetto di via dei Prefetti a Roma da parte delle imprese riconducibili al gruppo Anemone". L'ex ministro, aggiunge Pecorella, "è in possesso di tutta la documentazione atta a smentire una tale affermazione: documentazione a disposizione della magistratura, se sarà richiesta".