Trans morta, legami col caso Marrazzo

Cronaca
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La trans Roberta aveva avuto a che fare con i carabinieri coinvolti nello scandalo che ha travolto l'ex presidente della Regione Lazio. Tagliente "la vessava per una questione di documenti e permesso di soggiorno" dichiara un'amica

CASO MARRAZZO, L'ALBUM FOTOGRAFICO

E' giallo sulla morte di una transessuale brasiliana di 26 anni, André Magalhaes in arte Roberta, che venerdì è stata trovata impiccata con un filo elettrico nella sua abitazione di viale Tor di Quinto, a Roma. Fino a non molto tempo fa Roberta abitava in via Due Ponti, nello stesso comprensorio di Brenda, la trans trovata morta per asfissia nel suo appartamento lo scorso 20 novembre e coinvolta nel caso Marrazzo. Un particolare che ha spinto gli investigatori della Squadra Mobile di Roma, diretti da Vittorio  Rizzi, ad approfondire la vicenda.

Secondo quanto racconta Rachele, un'amica della trans trovata senza vita nel suo appartamento, "Roberta aveva avuto un anno fa un problema con quei quattro carabinieri coinvolti nell'inchiesta sul presunto ricatto a Piero Marrazzo. In particolare con Carlo Tagliente (attualmente agli arresti domiciliari), che la vessava per una questione di documenti e permesso di soggiorno".
Rachele racconta inoltre che "Roberta era amica di Brenda, usciva spesso con lei e aveva abitato nel suo stesso palazzo in via Due Ponti, poi da un paio d'anni si è trasferita in viale Tor Di Quinto".

Sempre stando alle dichiarazioni della trans, "Roberta era molto depressa, era preoccupata per le condizioni economiche della sua famiglia in Brasile, composta da 11 fratelli: li aiutava inviando loro dei soldi". E ha aggiunto: "Brenda mi ha sempre detto che qualcuno voleva ammazzarla e che per questo si sarebbe uccisa lei per prima. Tanto che a volte, davanti a me, sbatteva la testa al
muro nei suoi momenti di disperazione".

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