La prossima settimana il procuratore capo, Alfredo Rossini, potrebbe procedere all'iscrizione degli indagati. Si tratterebbe di oltre 20 nomi che hanno avuto un ruolo nell'iter costruttivo ed autorizzativo degli edifici crollati
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E' stata un'altra notte da brivido nelle 59 tendopoli ancora aperte nell'aquilano. La più dura dall'arrivo dell'ondata di freddo, lunedì. Per circa 5.800 sfollati solo le stufette elettriche a mitigare le temperature scese sotto zero. Era esattamente quello che chiedevano di evitare e con le macerie ancora per strada per molti il ritorno a casa è un desiderio lontano.
Intanto continua senza sosta il lavoro del procuratore capo Alfredo Rossini e il suo sostituto, Fabio Picuti, che seguono la maxi inchiesta sui crolli provocati dal terremoto del 6 aprile.
Tre settimane fa sul tavolo di Rossini sono arrivate le 5 perizie sulla Casa dello studente, il Convitto nazionale, l'Ospedale San Salvatore, l'Università e anche l'ex Prefettura. Ora la Procura ha le idee chiare su chi iscrivere nel registro degli indagati. Gli avvisi di garanzia non sono ancora partiti ma il quadro delle imputazioni è chiaro. Fonti di Palazzo di giustizia parlano di più di 20 persone.
Il procuratore capo smentisce e dice: non è il caso di fare pronostici, ma 10 giorni fa aveva fatto capire che ogni perizia identificava almeno un indagato principale sui crolli e altri presunti corresponsabili. L'attenzione è concentrata su progettisti, costruttori, amministratori e funzionari pubblici.
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Il procuratore capo smentisce e dice: non è il caso di fare pronostici, ma 10 giorni fa aveva fatto capire che ogni perizia identificava almeno un indagato principale sui crolli e altri presunti corresponsabili. L'attenzione è concentrata su progettisti, costruttori, amministratori e funzionari pubblici.
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