Il ministro dell’Istruzione, ospite a Radio Gioventù per parlare della riforma della scuola, svela i suoi gusti musicali e lancia la canzone Humans dei Killers. “Il mio augurio è che ogni giovane in Italia possa trovare il proprio futuro”
Una Maria Stella Gelmini inedita, in versione dj. Il ministro dell'Istruzione, ospite del ministro della Gioventù Giorgia Meloni e Pierluigi Diaco a Radio Gioventù, la rubrica radiofonica web del Ministero della Gioventù, si è svelata in una veste assolutamente nuova: quella di dj. Ha lanciato la canzone Humans dei Killers e ha svelato i suoi gusti musicali. Claudio Baglioni, Lucio Battisti, Vasco Rossi e Lucio Dalla i suoi artisti preferiti.
E, tra una nota e l’altra, ampio spazio è stato dato alla riforma della scuola. “Dopo tanti anni di interventi parziali, frammentati, senza una visione di insieme, siamo di fronte ad un progetto che è certamente il frutto del governo Berlusconi, ma anche del buon senso, dell’umiltà di fare tesoro anche del lavoro svolto dai precedenti ministri. Penso alla riforma del liceo con Letizia Moratti, alla riforma dell’istruzione tecnica che ha visto una partecipazione del ministro Fioroni, ma anche di tante associazioni professionali”. E ha proseguito: “Credo che la scuola appartenga a tutti e credo che in un momento di difficoltà economica come questo noi dobbiamo ripartire dalla scuola e dall’università, non difendendo l’esistente, non accontentandoci di ciò che abbiamo, ma valorizzando le sperimentazioni positive, i molti esempi di impegno dentro la scuola, cercando però di ammodernarla e di riqualificarla”.
Maria Stella Gelmini ha poi affrontato uno dei punti più contestati della sua riforma : il maestro unico. “Abbiamo confermato la scelta del maestro unico prevalente alla scuola elementare e abbiamo dimostrato con il regolamento che il maestro unico è compatibile con il tempo pieno. Per mesi abbiamo ascoltato chiacchiere, che hanno suscitato un allarmismo rispetto al fatto che il governo Berlusconi avrebbe abolito il tempo pieno. Nulla di tutto questo. Al contrario abbiamo lasciato facoltà di scelta alle famiglie sui quadri orari”.
Quanto alla riforma della scuola secondaria, il ministro ha sottolineato le novità indispensabili in essa contenute, come l’aumento delle ore di inglese, l’introduzione di una seconda lingua comunitaria e il maggior spazio dato all’informatica.
Dietro alla scelta di posticipare l’attuazione di tale riforma al 2010, ha spiegato Maria Stella Gelmini, c’è la voglia di approfondire il confronto, di affinare i provvedimenti, e quindi tener conto dei suggerimenti di tutti i protagonisti della scuola.
Infine, Maria Stella Gelmini ha rivolto agli ascoltatori e agli studenti i suoi auguri per il nuovo anno: "L'augurio che mi sento di fare a tutti è di avere certezze. Oggi i giovani hanno di fronte un futuro più difficile rispetto ai loro padri ed è quindi nostro dovere offrire una scuola di qualità che garantisca le aspettative. Un diploma, una laurea non devono essere dei pezzi di carta ma dei titoli spendibili che consentano ai giovani di programmare il proprio futuro. Vedo troppi giovani precari, troppi giovani sfiduciati. Dobbiamo lavorare non nascondendoci i problemi ma individuando le soluzioni. Non serve dividerci, non servono le contrapposizioni. Occorre rimboccarsi le maniche e lavorare per costruire un futuro che veda i giovani finalmente protagonisti. Un futuro dove ci sia un cambio generazionale anche nelle università, dove i giovani talenti non debbano andare all'estero per trovare opportunità di lavoro. Il mio augurio è che ogni giovane in Italia possa trovare il proprio futuro".
E, tra una nota e l’altra, ampio spazio è stato dato alla riforma della scuola. “Dopo tanti anni di interventi parziali, frammentati, senza una visione di insieme, siamo di fronte ad un progetto che è certamente il frutto del governo Berlusconi, ma anche del buon senso, dell’umiltà di fare tesoro anche del lavoro svolto dai precedenti ministri. Penso alla riforma del liceo con Letizia Moratti, alla riforma dell’istruzione tecnica che ha visto una partecipazione del ministro Fioroni, ma anche di tante associazioni professionali”. E ha proseguito: “Credo che la scuola appartenga a tutti e credo che in un momento di difficoltà economica come questo noi dobbiamo ripartire dalla scuola e dall’università, non difendendo l’esistente, non accontentandoci di ciò che abbiamo, ma valorizzando le sperimentazioni positive, i molti esempi di impegno dentro la scuola, cercando però di ammodernarla e di riqualificarla”.
Maria Stella Gelmini ha poi affrontato uno dei punti più contestati della sua riforma : il maestro unico. “Abbiamo confermato la scelta del maestro unico prevalente alla scuola elementare e abbiamo dimostrato con il regolamento che il maestro unico è compatibile con il tempo pieno. Per mesi abbiamo ascoltato chiacchiere, che hanno suscitato un allarmismo rispetto al fatto che il governo Berlusconi avrebbe abolito il tempo pieno. Nulla di tutto questo. Al contrario abbiamo lasciato facoltà di scelta alle famiglie sui quadri orari”.
Quanto alla riforma della scuola secondaria, il ministro ha sottolineato le novità indispensabili in essa contenute, come l’aumento delle ore di inglese, l’introduzione di una seconda lingua comunitaria e il maggior spazio dato all’informatica.
Dietro alla scelta di posticipare l’attuazione di tale riforma al 2010, ha spiegato Maria Stella Gelmini, c’è la voglia di approfondire il confronto, di affinare i provvedimenti, e quindi tener conto dei suggerimenti di tutti i protagonisti della scuola.
Infine, Maria Stella Gelmini ha rivolto agli ascoltatori e agli studenti i suoi auguri per il nuovo anno: "L'augurio che mi sento di fare a tutti è di avere certezze. Oggi i giovani hanno di fronte un futuro più difficile rispetto ai loro padri ed è quindi nostro dovere offrire una scuola di qualità che garantisca le aspettative. Un diploma, una laurea non devono essere dei pezzi di carta ma dei titoli spendibili che consentano ai giovani di programmare il proprio futuro. Vedo troppi giovani precari, troppi giovani sfiduciati. Dobbiamo lavorare non nascondendoci i problemi ma individuando le soluzioni. Non serve dividerci, non servono le contrapposizioni. Occorre rimboccarsi le maniche e lavorare per costruire un futuro che veda i giovani finalmente protagonisti. Un futuro dove ci sia un cambio generazionale anche nelle università, dove i giovani talenti non debbano andare all'estero per trovare opportunità di lavoro. Il mio augurio è che ogni giovane in Italia possa trovare il proprio futuro".