Progetto Zappa-Pitagora di Isili, Andreuccio diventa Peppixeddu
di Stefano Ambu
Il fotoromanzo, genere di racconto in voga per decenni sino agli anni Ottanta, per entrare nel mondo di Boccaccio. Con gli studenti che indossano i costumi dell'epoca e diventano attori per interpretare i personaggi di Andreuccio da Perugia. Con qualche variazione: il protagonista si chiama Peppixeddu, non va ad acquistare cavalli spostandosi dall'Umbria alla Campania. Ma parte da Sorso e arriva a Oristano. Altra particolarità: i personaggi parlano in lingua sarda. Il libretto di 28 pagine presentato al Centro di Aggregazione sociale di Isili si intitola "S'aneddu de munsenori" ed è il frutto del laboratorio di lingua sarda realizzato nella classe 2/a A Tur dell'istituto Zappa-Pitagora di Isili, anno scolastico 2021/22.
Il lavoro è liberamente tratto da "Andreuccio da Perugia" di Giovanni Boccaccio. Il progetto è stato realizzato dalla professoressa Maria Laura Serra, docente responsabile del progetto per l'uso veicolare della lingua sarda, Insulas, in collaborazione con la professoressa Simona Ballai, docente di sostegno e con l'esperto esterno professor Guido Cadoni. Nella squadra Tonio Boi, docente di geografia, Eugenio Fadda, storia, Massimiliano Meloni, diritto, fotografie della professoressa Carla Usai. Il resto lo hanno fatto i ragazzi. "Un bel lavoro di gruppo - ha detto il professor Cadoni, insegnante di diritto ma l'anno scorso formatore per la lingua sarda a Isili - che ha coinvolto i ragazzi e i docenti. Il fotoromanzo? Gli studenti non lo conoscevano, ma sono subito apparsi incuriositi e hanno partecipato con grande entusiasmo. Un lavoro importante anche per l'approfondimento non solo linguistico, ma anche storico: del Medioevo in Sardegna a scuola sì parla davvero poco".
Il progetto, finanziato dalla Regione, è partito - in italiano - con l'analisi del Decameron e del contesto dell'opera. Poi l'approfondimento storico, geografico, sociale e culturale sulla Sardegna dell'età giudicale con particolare attenzione alla figura di Eleonora D'Arborea. Quindi la traduzione: dalla novella "Andreuccio da Perugia" si è passati a "S'aneddu de munsenori".
Poi l'ingresso nel mondo del fotoromanzo. Suddivisione della novella in sequenze e "quadri" e costruzione di didascalie e dialoghi in lingua sarda. Poi riproduzione fotografica dei quadri con i personaggi in ambientazione e costumi medioevali al Castello di Sanluri con i costumi affittati presso l'associazione culturale "Gli arcieri". E quindi la stampa: opera pubblicata come una storia illustrata completa di foto, dialoghi e didascalie in lingua sarda. Ieri la presentazione: le circa 300 copie del fotoromanzo sono andate a ruba.