Regione dice no a sito di accumulo elettrochimico di batterie
Si va verso la trasformazione della centrale Enel "Grazia Deledda" di Portovesme, nel Sulcis Iglesiente, che - secondo i piani dell'azienda - sarà chiusa entro il 2025: in quel sito saranno collocate batterie di accumulo per 122 megawatt ma la Regione Sardegna non ci sta. Ed è pronta a fare ricorso.
"Non accetteremo passivamente che Ministero ed Enel trattino la Sardegna da colonia energetica nazionale senza che vi siano compensazioni adeguate per il territorio e per i sardi", afferma il presidente della Regione, Christian Solinas, che aggiunge: "Spegnere la centrale Grazia Deledda senza certezze sul futuro occupazionale di centinaia di lavoratori e sulle forniture per le grandi industrie energivore del Sulcis è inaccettabile. Pensare di disseminare la Sardegna di enormi accumulatori al litio-cobalto la cui durata non supera i tre anni significa precostituire un enorme problema ambientale di smaltimento di questi rifiuti altamente inquinanti".
Una decisione - ora al vaglio dell'Avvocatura regionale per la valutazione di un possibile ricorso - che il governatore sardo definisce "inaccettabile, arrogante, unilaterale e non in linea con le necessità della Sardegna, già mortificata nella sua autonomia energetica e condannata ancora una volta a sopportare nuovi handicap oltre a quelli subiti fino ad oggi".
"La nostra posizione sul tema energetico nel suo complesso è chiara e improntata alle reali necessità della Sardegna", prosegue Solinas ricordando la recente ordinanza del Consiglio di Stato che riforma la sentenza del Tar del 26 settembre scorso e sospende gli effetti del Decreto energia del Governo Draghi, fissando per il 23 febbraio del 2023 l'udienza per la discussione dell'appello nel merito.