Effetto dell'ingresso nell'ente dell'Arcidiocesi di Oristano
I terreni di Mont'e Prama dove sono state ritrovate le sculture e le necropoli entrano a far parte del fondo di dotazione della Fondazione, costituito da MiC, Regione Sardegna e Comune di Cabras. Il passaggio è l'effetto dell'ingresso nella Fondazione dell'Arcidiocesi di Oristano con lo status di socio sostenitore.
"La Chiesa arborense ha scelto di unirsi agli sforzi che il sistema istituzionale sta portando avanti per tutelare e valorizzare l'imponente patrimonio archeologico e culturale del Sinis, apportando come fondo di dotazione i terreni che, dal 1974 a oggi, hanno restituito la quasi totalità del complesso scultoreo monumentale di Mont'e Prama - spiega il presidente della Fondazione Anthony Muroni - Un tesoro composto da statue, modelli di nuraghe e betili. Si tratta dell'unico mappale rimasto fuori dalla dichiarazione di pubblica utilità che il ministero della Cultura ha emesso nell'ottobre 2021 a proposito degli undici ettari da espropriare in quella zona".
Soddisfatto del passaggio anche padre Roberto Carboni, arcivescovo metropolita di Oristano: "Abbiamo sempre rinunciato ai premi di rinvenimento, convinti che la crescita culturale sia parte importante della crescita sociale del territorio. Nell'accordo con la Fondazione abbiamo voluto ricomprendere anche l'impegno per la valorizzazione culturale e turistica, fatte salve le esigenze liturgiche, delle chiese di San Giovanni e San Salvatore".