Sindacati, la Regione non ha mai dato risposte adeguate
Oltre ottomila persone - diecimila secondo gli organizzatori - da tutta l'Isola in marcia a Cagliari per la sanità. Massiccia partecipazione alla manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil dal titolo "Curiamo la Sardegna". Adesione non solo dai lavoratori e dagli operatori del settore, ma anche dal mondo delle scuole.
Il corteo è partito da piazzale Trento e ha attraversato viale Trieste, via Roma, via Sassari fino a piazza del Carmine.
"Raccogliamo le istanze di tutti i territori - ha detto il segretario generale della Cgil sarda, Samuele Piddiu - che da tempo gridano la necessità di un vero diritto alla salute: la Regione non ha mai dato risposte adeguate".
La parola più urlata: basta. "I sardi non ce la fanno più - ha detto la segretaria generale della Uil sarda, Francesca Ticca - la sanità in Sardegna non funziona". Alla manifestazione stanno aderendo tante associazioni dei malati e del mondo del volontariato e del terzo settore. "Non c'è un'organizzazione adeguata dei servizi e nemmeno una programmazione socio-sanitaria nel territorio" denunciano Cgil, Cisl e Uil sottolineando che "il caos gestionale riguarda tutte le strutture, con una forte carenza di operatori sanitari".
Secondo i sindacati i reparti degli ospedali e i pronto soccorso sono allo stremo. Cgil, Cisl e Uil denunciano inoltre l'assenza, in tantissime aree, del livello minimo di cure, assistenza e prevenzione, la carenza di medici generici, guardie mediche o pediatri. "Il risultato - spiegano le sigle - è che ai cittadini sardi viene negato il diritto alla salute, perché le liste d'attesa sono infinite, interventi anche urgentissimi vengono rimandati, i servizi pubblici sono di fatto inaccessibili. Chi può pagare può curarsi, magari anche fuori dalla Sardegna, gli altri no. La richiesta è, tanto per iniziare, quella di aprire immediatamente un tavolo con Cgil, Cisl e Uil sulla Sanità. "Serve subito un tavolo di emergenza- ha detto il segretario generale della Cisl sarda, Gavino Carta - per una situazione di emergenza. Con soluzioni immediate". Si parte da una piattaforma di otto punti. Tra i punti chiave anche le "risposte immediate per le patologie dei fragili e degli anziani", "il rafforzamento di strutture e organici con un piano di stabilizzazione del precariato".