Coordinamento laboratori privati, dispersione diagnostica e cura
"A causa dell'insufficienza dei fondi stanziati dalla Regione per le attività convenzionate, da oggi sino alla fine del mese gli esami saranno a totale carico dei pazienti". E' uno dei tanti cartelli che da qualche giorno sono stati affissi nei laboratori di analisi e diagnostica privati della Sardegna.
I servizi per gli esenti per patologia o reddito vengono svolti nei primi 10-15 giorni circa, poi chi vuole prenotare esami del sangue o qualche altro esame specifico deve pagarlo in toto di tasca propria. Alcuni pazienti si lamentano ma pagano per l'urgenza di effettuare i test, altri - soprattutto quelli che non si possono permettere ulteriori esborsi in questo periodo di crisi - fanno slittare le analisi al mese successivo. Altri ancora provano a rivolgersi alle strutture pubbliche. Un disagio soprattutto per anziani e malati cronici.
"Siamo molto dispiaciuti per questi disagi ma è una situazione che si protrae da diverso tempo e che quest'anno si è acuita - spiega all'ANSA Enrico Tinti referente sardo per il Coordinamento dei laboratori analisi privati - il fondo che serve a coprire le esigenze dei pazienti è sottostimato e quest'anno, su circa 50 milioni, siamo già agli sgoccioli da mesi. Gli anni scorsi si arrivava a questo punto ad ottobre, ma quest'anno da febbraio abbiamo purtroppo dovuto bloccare ai primi di ogni mese le attività in convenzione, altrimenti il budget sarebbe terminato a maggio o giugno".
Il Coordinamento lamenta che nel 2022, inoltre, il fondo è stato ridotto sulla base della spesa storica del 2019, ma nel frattempo c'è stata la pandemia e ora le richieste dei pazienti sono più numerose. "La media percentuale della spesa per la specialistica ambulatoriale in Sardegna è del 2,5% rispetto al 5% del resto d'Italia - aggiunge Tinti - lo scorso anno erano state stanziate risorse aggiuntive nell'ambito del programma di riduzione delle liste d'attesa ma quest'anno non c'è un euro in più, nonostante le nostre lettere prima dell'estate alla Regione".
"Siamo rammaricati e so che talvolta vengono proposti anche sconti per venire incontro ai pazienti ma di più è impossibile fare perché rischiamo di vedere andare in crisi gli stessi laboratori, visto che i rincari su bollette e materiali hanno colpito anche questo settore - conclude Tinti - così però ci troviamo davanti ad un fenomeno di dispersione della diagnosi e cura, perché che i laboratori sono il primo passo della diagnosi e fanno screening".