Il volto dell'ispettore Coliandro in tournée in Sardegna
Sbarca in Sardegna Giampaolo Morelli, protagonista della serie cult "L'ispettore Coliandro". È atteso il 10 agosto alle 21 all'anfiteatro comunale di San Gavino Monreale e l'11, stesso orario, a Lo Quarter di Alghero sotto le insegne del Cedac. L'artista partenopeo porta in scena il suo nuovo, ironico e dissacrante spettacolo, "Scomode verità e 3 storie vere", in cui parla delle "ossessioni e manie con cui dobbiamo fare i conti", spiega in un colloquio con l'ANSA, accanto alle "storie vere che riguardano me, la mia adolescenza e i momenti importanti della mia vita". Un tentativo di condividere pensieri, ricordi e emozioni con il pubblico, di "stabilire - chiarisce - un legame con gli spettatori, con chi viene a teatro a vedere un attore che ha deciso di mettersi in gioco con un microfono e basta. Non ho costumi, né personaggi". Sul palco assieme a lui ci sarà il pianista Sergio Colicchio, che traccia la colonna sonora del brillante e irriverente one-man-show. Un coinvolgente monologo tra battute folgoranti e riflessioni sulle umane debolezze, per "far capire che nessuno è esente dalle difficoltà della vita", argomenta l'attore che racconta: "Ho iniziato nella mia città, Napoli, a fare teatro e cabaret. Oggi ritorno allo spettacolo dal vivo, sentivo l'esigenza di incontrare di persona gli spettatori e abbattere la quarta parete". Volto noto e amato del grande e del piccolo schermo, da "Song'e Napule" e "Ammore e malavita" dei Manetti Bros. al fortunato "C'era una volta il crimine" e "7 ore per farti innamorare", tratto dal suo primo romanzo, di cui firma anche la regia, Morelli tornerà in sala con "Falla girare": "una action comedy - racconta - di cui sono regista e interprete". Nel cast Michele Placido, Jun Ichikawa e Laura Adriani. Impossibile non nominare il suo alter ego, nato dalla fantasia di Carlo Lucarelli. "Interpretare Coliandro è stata una fortuna - confessa - non capita a tutti di dare volto e voce a un personaggio così umano che entra nel cuore delle persone e ora è diventato un cult: il sindacato di Polizia l'ha premiato come il poliziotto più veritiero mai rappresentato in tv". Fortissimo il legame con le sue radici. "Napoli è la mia città, me la porto dentro - dichiara - Essere napoletani comporta una grande responsabilità, devi fare i conti con grandissimi artisti. Io ho sempre cercato di rappresentare la napoletanità oltre il luogo comune e le etichette, perché il napoletano non è uno: siamo anime e siamo infinite".