L'omicidio è avvenuto dopo una lite per problemi di vicinato
Due persone sono state fermate per il brutale omicidio di Massimo Deidda, l'allevatore di 63 anni trovato morto ieri sera nel suo terreno in contrada Aureddus, a Gergei nel sud Sardegna, paese dove abitava. Al momento i carabinieri del Comando provinciale di Nuoro e della Compagnia di Isili mantengono la massima riservatezza e non forniscono alcuna conferma. Hanno lavorato tutta la notte per ricostruire le ultime ore di vita dell'allevatore e per individuare i presunti autori. Già ieri notte due persone erano state portate in caserma per essere sentite. Poi è scattato il fermo e i due si trovano già in carcere a Uta.
Il corpo del 63enne, massacrato a bastonate, molte delle quali alla testa, è stato scoperto poco prima delle 21. Probabilmente a fare scattare l'allarme sono stati i familiari che non vedendolo tornare a casa si sono preoccupati. Sul posto sono subito arrivati i carabinieri, il magistrato Alessandro Pili e il medico legale, Roberto Demontis.
Nel giro di breve tempo le indagini si sono concentrate su due persone con le quali il 63enne avrebbe avuto un violenta discussione. Una lite, come altre che erano avvenute in passato per problemi di pascolo e vicinato tra terreni confinanti che poi è degenerata.