Premio Nobel turco omaggia la grande scrittice nuorese
"Grazia Deledda è stata una grande scrittrice, unica nel suo genere. La casa museo che ho visitato stasera mi ha aiutato a capire le sue opere attraverso i suoi luoghi, il paesaggio del monte Ortobene che vedeva dalla finestra, la cucina, il cortile, il soggiorno. I luoghi e gli oggetti dei libri sono importanti per capire l'opera e la vita degli autori". Così lo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel 2006, lasciate alle spalle le polemiche per un'iniziale disdetta, oggi a Nuoro per dare il via alle celebrazioni per i 150 anni della nascita di Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926.
Pamuk si è immerso nei luoghi della grande scrittrice nuorese: la casa museo nel rione di Santu Predu, piazza Satta, la cattedrale, la chiesa della Solitudine dove sono conservate le sue spoglie, poi ha raggiunto il teatro Eliseo dove è stato accolto dal sindaco Andrea Soddu e dallo scrittore Marcello Fois, presidente del Comitato promotore per le celebrazioni del 150/o anniversario dalla nascita di Grazia Deledda, voluto dal ministro della Cultura, Dario Franceschini.
Nessun accenno alla polemica nata ieri, dopo la prima tappa in Sardegna, a Porto Cervo, di Pamuk, insignito del Premio Costa Smeralda 2022, e quella decisione, improvvisa, di rinunciare all'appuntamento a Nuoro. Inconveniente poi rientrato dopo la "risoluzione di alcuni problemi logistici".
Sotto braccio Pamuk aveva alcuni volumi di Grazia Deledda tradotti in turco, appartenuti a suo padre, e che ha voluto donare al museo deleddiano. "Noi turchi amiamo le opere dei premi Nobel ed è per questo che Grazia Deledda è più tradotta in lingua turca che in inglese. Ho qui con me due traduzioni del libro Elias Portulu e una di Canne al vento, che per me è la miglior opera della scrittrice".
Per Marcello Fois quello con Pamuk è il primo incontro a Nuoro con un premio Nobel, ma ce ne saranno altri due: "Non faremo nomi in anticipo - ha detto - ma saranno grandi occasioni per la città, che per una volta sarà visitata dai più grandi e non saremo noi ad andare nelle loro città per incontrarli".