Giganti Mont'e Prama, verso concessione area scavi da Chiesa

Sardegna

Ipotesi Diocesi Oristano per entrare in Fondazione, parola a Cda

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Unione d'intenti per la valorizzazione dei beni culturali e archeologici del Sinis. In un incontro fra l'arcivescovo metropolita Roberto Carboni e il presidente Anthony Muroni, l'Arcidiocesi di Oristano e la Fondazione Mont'e Prama hanno avviato un dialogo finalizzato a una collaborazione per la valorizzazione dei beni monumentali della Chiesa. Nello specifico, l'Arcidiocesi ha chiesto di poter entrare nella Fondazione come socio sostenitore, secondo le previsioni dello Statuto. In questo quadro l'Arcidiocesi apporterebbe, come fondo di dotazione, il mappale 1588, terreno sul quale sono state rinvenute la gran parte delle scoperte sul sito di Mont'e Prama.
    L'accordo proposto riguarda anche la valorizzazione della chiesa di San Salvatore (con l'ipogeo che è già stato destinato dal Ministero dalla Cultura al sistema Fondazione) e, in un futuro prossimo, della basilica bizantina di San Giovanni di Sinis.
    Ora la proposta passerà al vaglio del Consiglio di amministrazione Mont'e Prama. Se l'accordo dovesse concretizzarsi, considerata la procedura di esproprio che il Comune di Cabras sta perfezionando su circa undici ettari nella zona di Mont'e Prama, la Fondazione si troverebbe a gestire l'intero territorio di interesse su cui insiste quella che viene definita la più straordinaria scoperta archeologica del secondo '900 nel Mediterraneo occidentale.

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