Strategia per evitare l'estinzione della trota sarda
(ANSA) - CAGLIARI, 27 APR - Un documento e una ricerca per capire come gestire meglio ecosistemi acquatici di laghi e fiumi nell'isola. Si chiama Carta ittica regionale ed è stata presentata in videoconferenza. L'iniziativa, programmata in due fasi, e stata realizzata nell'ambito di accordi collaborazione tecnico-scientifica stipulati tra il Servizio tutela natura e politiche forestali (Stnpf) dell'assessorato regionale Difesa dell'ambiente e il dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente (Disva) dell'Università di Cagliari.
"È un importante strumento di conoscenza funzionale alle attività di pianificazione di specifici interventi di tutela, di integrazione delle basi conoscitive, di proposta di linee gestionali per la tutela della fauna ittica" spiega Andrea Sabatini, responsabile scientifico del progetto. La prima parte dell'indagine è stata dedicata all'approfondimento delle conoscenze sullo stato della fauna ittica nei tratti montani dei fiumi della Sardegna, con particolare attenzione ai siti di popolamento della forma geneticamente pura della trota sarda.
Obiettivo: puntare alla conservazione di questa importante specie, unica salmonicola in Sardegna e a rischio d'estinzione.
"La prima fase - dice Sabatini, docente di Anatomia comparata - ha portato all'individuazione, attraverso la realizzazione di approfondite indagini genetiche, di ulteriori siti ove sopravvive la trota sarda nella forma pura, informazione basilare per attivare forme di tutela sito-specifiche". È stato realizzato un lavoro di raccolta e riorganizzazione delle informazioni in ambito regionale derivanti dalle attività di monitoraggio nei bacini idrografici.
"Ciò ha consentito - conclude Sabatini - di porre a sistema tutti i dati e di ricostruire un quadro completo della reale situazione, per costituire una base dati di riferimento disponibile nel Sistema informativo ambientale regionale. La seconda fase ha esteso studi e monitoraggi ai tratti vallivi dei fiumi, orientando il focus sulla presenza e diffusione delle specie alloctone, tra i più gravi fattori di disturbo degli ecosistemi acquatici". (ANSA).