In Sardegna la prima sigaretta tra i 15 e i 18 anni

Sardegna

Eurispes, quasi la metà dei baby fumatori comincia per curiosità

ascolta articolo

di Stefano Ambu

Il cinquanta per cento ha iniziato ad accendere la sigaretta prima di avere raggiunto 18 anni. E il 48,7% tra i 15 e i 18 anni. A diventare così presto abituali consumatori sono soprattutto i ragazzi, il 62,1%. Per le ragazze il ricorso alla sigaretta è, invece, più saltuario, il 29,9%. Su gusti e abitudini dei giovani fumatori sardi si sa, inoltre, che non fumano soltanto sigarette tradizionali, ma anche tabacco trinciato (55%) e le sigarette elettroniche (23,5%). Sono alcuni dati dell'indagine, realizzata dall'Eurispes grazie al contributo dell'assessorato regionale alla programmazione e bilancio e alla collaborazione con l'assessorato regionale alla pubblica istruzione.
    Il campione di giovani che hanno partecipato all'indagine è di 1.259 adolescenti in 34 diversi istituti, con un'età che va dai 13 ai 18 anni. Il test ha riguardato 5 scuole secondarie di secondo grado nella Città Metropolitana di Sassari, 5 nel Nord-Est Sardegna, 4 a Nuoro, 3 nell'Ogliastra, 5 a Oristano, 7 nella Città Metropolitana di Cagliari, 2 nel Medio Campidano e 3, infine, nel Sulcis-Iglesiente.
    Denaro che se ne va: la spesa settimanale può variare da 5 a 10 euro nel 31,1% dei casi, da 11 a 20 euro il 17,4% dei ragazzi e più di 30 euro nel 6,2% dei casi. Si servono di risparmi personali (33,6%) o dei guadagni da lavori occasionali o stagionali (28,1%). Uno studente su quattro chiede aiuto alla famiglia (ma il 56% dei genitori non fuma) per acquistare un pacchetto di sigarette, e c'è anche chi, ma in percentuale più bassa, si fa prestare i soldi necessari dagli amici (1,9%).
    Dall'indagine risulta evidente che le famiglie sono spesso al corrente delle abitudini dei figli (51,7%). Ma perché si comincia? Soprattutto per curiosità (40,3%). E solo in misura minore perché gli altri amici fumano (16,4%). Il 21,7% dichiara di avere tentato di smettere almeno una volta nella sua giovane vita. Chi ha provato a smettere - e in questo caso si registra una prevalenza delle ragazze (44,1%) - ammette di averlo fatto senza esserci riuscito. Quasi tutti gli intervistati hanno messo in luce la volontà di liberarsi dalla dipendenza, tranne il 9,9% che non è assolutamente interessato a farlo. Gli intervistati sanno, in generale, che è pericoloso, anche quando si tratta del cosiddetto fumo passivo subìto da chi non è fumatore (45%), ma non è così per tutti. Hanno cognizione dei divieti e delle sanzioni che normano l'uso della sigaretta il 67% degli intervistati.
    Sono anche consapevoli che a scuola non si può fumare, ma il 71,7% ritiene giusto che lo si faccia negli spazi esterni come giardini, piazzole o cortili. Eppure, c'è chi fuma anche nei locali della scuola (58,2%). Un ragazzo su cinque dichiara di farlo in modo abituale, e uno su due dichiara di avere ricevuto almeno un reclamo dal personale scolastico per avere infranto il divieto. Si dicono, in generale, a conoscenza dell'impegno della scuola per informarli sui rischi del tabagismo. Non tutti, però, sono d'accordo: un ragazzo su dieci dichiara di non avere ricevuto indicazioni e il 32,8% sostiene che la scuola non avrebbe mai provveduto a informarli su rischi e conseguenze del fumo.
   

Cagliari: I più letti