Aumenti energia e materie prime a marzo tra il 22 e il 68%
Una vera e propria tempesta perfetta inflazionistica si sta abbattendo sulle imprese sarde, in particolare sul comparto delle costruzioni e dei trasporti.
La ripresa di questi settori fondamentali per l'economia della Sardegna rischia di essere messa fortemente in discussione da un aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime a cui si è affiancato l'aumento del costo dei carburanti accelerato dall'escalation militare in Ucraina. Lo denuncia la Cna.
"Tra il 7 e il 14 marzo, la crescita dei carburanti (escludendo le tasse, in particolare le accise applicate sulla produzione e non sul prezzo) è stata del +22% per la benzina e del +30% per il gasolio, che diventano del +55% e del +68% se si guarda ai prezzi praticati ai primi di gennaio 2022 - spiega l'organizzazione - I rincari della bolletta elettrica erano ritenuti già alla fine del 2021 uno degli elementi di maggiore criticità per le imprese sarde, ma oggi la situazione sta diventando ingestibile, al punto da mettere in discussione la tenuta stessa dell'operatività di molte imprese, soprattutto in edilizia e nel settore dei trasporti, con il serio rischio che molti lavori e progetti già avviati vengano interrotti per insostenibilità dei costi, con conseguenze devastanti per imprese, investitori e economia regionale".
Già nel primo semestre del 2021 gli incrementi di prezzo oscillavano dal 12-15% medio degli apparecchi e materiali per l'impiantistica al 50% dei prodotti in metallo. E il prezzo dell'alluminio è aumentato di circa il +45,1%, il primo bimestre 2022 ha fatto registrare un ulteriore +31,3%; il rame è aumentato del +51% nel 2021 (un ulteriore +6,7% tra gennaio e febbraio del 2022). Sempre nello stesso anno l'indice composito della materia energia ha avuto un incremento dell'82,1% e prima della crisi ucraina le quotazioni del gas naturale in Europa avevano superato il +400% rispetto all'anno prima. Dall'1 marzo ulteriori rincari degli armatori sul trasporto marittimo, 100 euro in più per andata e ritorno, che seguono i rialzi di giugno 2021 (+60 euro a/r) e ottobre 2021 (+60 euro a/r): in meno di un anno, una stangata di 220 euro per un mezzo che trasporta merci da e per la Sardegna "La Regione convochi un Tavolo con le Associazioni d'Impresa - dicono Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna - si studino interventi di sostegno perché è a rischio la realizzazione delle opere infrastrutturali e centinaia di cantieri. Si intervenga ove necessario sulla rinegoziazione delle pattuizioni contrattuali e servono provvedimenti che rendano i prezzi d'appalto in linea con i valori di mercato.
Urgono l'aggiornamento del prezziario regionale e ristori sui costi del carburante e garanzie sulla continuità territoriale delle merci".