Un' aula intitolata a Ninetta Bartoli e Margherita Sanna
Due sindache sarde che hanno fatto la storia celebrate in Consiglio regionale in occasione della Giornata internazionale della donna che quest'anno ha come tema "Donne negli enti locali: un valore Comune". La sala della commissione Autonomia ed Enti locali è stata così intitolata a Ninetta Bartoli e Margherita Sanna, prime cittadine elette a Borutta (Sassari) e a Orune (Nuoro) nel 1946. Da due piccoli Comuni dell'Isola sono state elette due amministratrici coraggiose, tra le prime sindache d'Italia, donne forti, che hanno "rotto gli schemi" candidandosi e portando avanti la loro politica, con coraggio e determinazione.
Donne che si batterono per l'istruzione anche e soprattutto delle donne, per la loro emancipazione, per la valorizzazione della storia, per lo sviluppo dei territori da cui provenivano.
I loro ritratti sono presenti (insieme a quelli di altre 8 sindache italiane) nella "Sala delle Donne", inaugurata nel 2016 a Palazzo Montecitorio da Laura Boldrini, allora Presidente della Camera dei Deputati. Oltre alle prime 10 sindache italiane ci sono i ritratti delle 21 costituenti, la prima presidente Nilde Iotti, la prima ministra, Tina Anselmi, e la prima presidente di Regione, Anna Nenna D'Antonio.
Uno scarto di qualche giorno divide l'elezione delle due sarde: l'11 marzo del '46 divenne sindaca Ninetta Bartoli, il 7 aprile dello stesso anno Margherita Sanna. Unite entrambe dalla militanza nella Democrazia cristiana. Bartoli divenne segretaria della Dc di Borutta nel '45, un anno dopo eletta sindaca con il 90% delle preferenze. Sanna iniziò la sua attività politica nell'Azione Cattolica ma la sua passione per l'insegnamento la portò, nel 1939, ad iscriversi al Partito Nazionale Fascista.
Non era però convinta delle scelte politiche che Mussolini stava portando avanti. Fu infatti segnalata "come appartenente al gruppo degli oppositori nuoresi" ma continuò la sua azione educativa per conto della parrocchia. Nel gennaio del 1943 venne arrestata e imprigionata presso il carcere di Buoncammino a Cagliari per due mesi.
E' stato il presidente del Consiglio Michele Pais a scoprire la targa intitolata alle due sindache, presenti la vicepresidente della Regione Alessandra Zedda, il sindaco di Borutta Silvano Arru e la vicesindaca di Orune Giovanna Porcu.
"Oggi - ha detto Zedda - ci sono due parole che non ci piacciono per niente, pandemia e guerra, il mio auspicio è che possano essere cancellate dallo scenario mondiale e che la donna possa riprendere quella normalità verso la parità che auspichiamo da troppo tempo". Pais ha spiegato che "abbiamo voluto dedicare l'aula della prima commissione a due donne simbolo della partecipazione della vita politica in Sardegna, che rappresentano quella parità di genere ancora non compiuta".