Attività ritorna alla normalità, 400 sentenze nel 2021
L'attività della Corte dei Conti della Sardegna ritorna alla normalità. Nel 2021 sono state pronunciate 400 sentenze, il 25% in più rispetto all'anno del lockdown (2020): 75 in materia di responsabilità (il doppio dell'anno precedente), 324 in materia pensionistica e una in materia di conto. Sul versante dei conti giudiziali, sono 6688 quelli definiti: in questo caso l'incremento è stato del 70%.
Per quanto riguarda poi l'operato della Procura regionale, i fascicoli istruttori aperti nel 2021 sono stati 972 (969 definiti), 1426 le istruttorie che risultano pendenti. Le sentenze su istanza della Procura sono state 74, di cui 70 di condanna per 6,7 milioni di euro in totale. Tra queste, 27 sentenze per un importo di 3,4 milioni sono relative alla condanna per il danno patrimoniale legato all'inchiesta dei fondi ai gruppi.
E' la fotografia che emerge dalle relazioni del Procuratore regionale Bruno Domenico Tridico e della presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Sardegna Donata Cabras, illustrate oggi in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.
In particolare Tridico ha molto insistito sul concetto di "responsabilità" di amministratori e dipendenti pubblici.
Ricordando che l'Ue ha stanziato 222,1 miliardi per il Piano di ripresa e resilienza italiano, ha spiegato che "in presenza di tale mole di risorse, questa Procura ritiene un errore strategico attenuare i presidi di legalità e garanzia del loro corretto e proficuo impiego". Secondo Tridico, per gli amministratori "la responsabilità deve essere ragione di stimolo, non di disincentivo, di incoraggiamento e non di paura". Certamente, ha concluso, è necessaria una forte semplificazione legislativa e amministrativa, ma di sicuro "la deresponsabilizzazione comporta maggiori costi e minori servizi per la comunità amministrata".