Ucraina: oligarchi russi licenziano in loro ville Sardegna

Sardegna

Cisl, dopo pandemia si rischia altra grave flessione occupati

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Gli effetti collaterali della guerra in Ucraina si fanno sentire nella dorata Costa Smeralda. Dopo l'embargo Ue agli oligarchi russi che rientrano nella sfera d'influenze di Putin, i miliardari che hanno visto congelati i loro affari oltre cortina, iniziano a licenziare i lavoratori delle proprietà di lusso nel paradiso vip della Sardegna.
    "Stamattina ho ricevuto decine di segnalazioni da lavoratori ai quali è stato comunicato che da lunedì non dovranno più recarsi al lavoro", racconta Mirko Idili, segretario territoriale della Cisl Gallura.
    A ricevere il benservito dai finanzieri e industriali che sono proprietari di decine di ville e immobili della Costa Smeralda e di questo angolo di Sardegna, sono manutentori, giardinieri, addetti alla sicurezza, amministratori. E con i loro licenziamenti stanno arrivando anche disdette su disdette a numerose imprese edili locali impegnati in lavori di riqualificazione e manutenzione delle splendenti proprietà immobiliari dei magnati russi. "La nostra è una realtà nella quale vi è una ingente presenza di capitali ed investimenti, sotto forma di sontuose ville e mega yacht che fanno capo a tante società riconducibili ad oligarchi, finanzieri e milionari russi", continua Idili.
    In Gallura, secondo l'Osservatorio Sardegna turismo, trascorrono le vacanze oltre 40 mila russi, per un totale di 220 mila presenze. "Il 2020 in Gallura è stato l'anno nero per l'occupazione, meno 60% di assunzioni rispetto all'anno precedente, dovute alla pandemia. Il rischio che anche per il 2022 si possa prefigurare una stagione con una grave flessione di occupati è fortemente concreto - osserva Idili - Nelle prossime ore chiederemo un incontro con il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, e con tutte le istituzioni competenti al fine di fare le più opportune valutazioni e mettere in atto le conseguenti azioni di tutela nell'interesse di questi padri e madri di famiglia", conclude il segretario Cisl.
   

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