"L'Europa deve intervenire, non ci può abbandonare"
"Stop Putin, Stop Guerra". In una piazza d'Italia straripante di gente Sassari ha manifestato il suo no alla guerra e all'invasione russa dell'Ucraina. Almeno 5 mila persone hanno risposto alla chiamata delle associazioni pacifiste, dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e dell'Anpi per chiedere che nell'est Europa tacciano le armi e si fermi la strage di innocenti. Migliaia di sassaresi e centinaia di ucraini che vivono e lavorano in città. Sventolano bandiere arcobaleno, hanno i colori giallo e blu della bandiera ucraina dipinti sul volto e gridano "Stop Putin".
In un melting pot di rivendicazioni si intrufolano anche gli indipendentisti, gli antimperialisti, gli anti-stato. Ma la folla resta concentrata e decisa su un unico obiettivo: "stop alla guerra" Lo chiedono i sassaresi, lo chiedono gli ucraini lontani migliaia di chilometri dalla loro terra e dai loro cari.
Come Natalia, da 20 anni a Sassari per fare la badante, per sostenere la famiglia in patria: "In Ucraina ho mia madre, mie sorelle e fratelli, mio figlio di 30 anni che non possono venire qua. Li sento tutti i giorni, hanno paura, e io sono molto preoccupata. La guerra deve finire, l'Europa deve intervenire, non ci può abbandonare. Putin sta distruggendo l'Ucraina", dice in perfetto italiano, con lo sguardo basso, ma la fronte alta, fiera. Attorno a lei è tutto uno sventolare di bandiere, di cartelli in italiano e in lingua ucraina, con su scritto "No War", "Resisti mia cara Ucraina".
C'è anche chi mostra le foto dei propri cari assediati nell'ex stato Urss. Donne, soprattutto donne, che gridano la loro sofferenza, piangono e chiedono aiuto all'Occidente.