Violinista e pianista conquistano il pubblico
(ANSA) - CAGLIARI, 27 FEB - Si rinnova il legame tra il Teatro Lirico di Cagliari e il suo pubblico che, sempre più numeroso, ha assistito al felice debutto del duo cameristico Gennaro Cardaropoli e Alberto Ferro. In platea e nelle logge gli spettatori, tra cui tanti giovani, hanno tributato calorosi applausi e ripetuti bravi ai due giovani e già affermati interpreti. Al violino il primo e al piano il secondo si sono misurati con un affascinante quanto raffinato repertorio. Un recital che ha conquistato il pubblico, nel quinto appuntamento con la stagione concertistica del teatro Lirico di Cagliari guidato da Nicola Colabianchi.
In programma una selezione di brani da camera che hanno spaziato dalle atmosfere francesi, italiane e polacche fine Ottocento di Fauré, Martucci e Wieniawski, a quelle mitteleuropee, ma di matrice italiana, di inizio Novecento di Respighi. La serata si è aperta sulle note della Sonata n. 1 per violino e pianoforte di Gabriel Fauré col suo "incessante dialogo tardo- romantico tra lo strumento lirico per eccellenza, il violino e un pianoforte tutt'altro che relegato al ruolo di accompagnamento, ma continuamente proteso a proposizioni e costruzioni tematiche intrecciate alla cangiante armonia di Fauré", come evidenza Carlo Bianchi nella guida all' ascolto. Il battimani è partito già alla fine del primo movimento per farsi più scrosciante a fine composizione. Poi è stata la volta di un' altra perla, Cinque Pezzi P062: "Humoresque" di Respighi con le sue "sonorità esotiche', al termine della quale il pubblico ha risposto con rinnovato trasporto. Ancora, Sonata in sol minore di Giuseppe Martucci. Il concerto si è chiuso sulle Variazioni su un tema originale del compositore polacco Henryk Wieniawski che ha permesso al violinista di mettere ancora più in luce il suo virtuosismo, accompagnato con maestria al piano.
Per "ringraziare il caloroso pubblico" i due musicisti hanno poi concesso due bis sulle note di "Syncopation" di Fritz Kreisler e "Conte passionne" di Franz von Vecsey. Una serata di grande musica, da ricordare, tra suggestive atmosfere, una perfetta intesa, un'esecuzione di grande qualità e un programma di grande fascino. (ANSA).