La richiesta di 6 associazioni alla Regione "troppa incertezza"
Le Associazioni Imprenditoriali della filiera del Turismo della Sardegna, Confartigianato, Confapi, Legacoop, Coldiretti, Confesercenti e Casarigiani, "nello stigmatizzare la complessiva gestione del tema della continuità territoriale aerea", hanno espresso in una nota inviata al presidente della Regione Christian Solinas "grandissima preoccupazione in merito agli effetti" del nuovo bando ponte per i collegamenti aerei in continuità tra Alghero, Cagliari, Olbia e Milano e Roma, tra il 15 maggio e il 30 settembre.
Da qui la richiesta di "ottenere, attraverso le competenti sedi ministeriali ed europee, un'anticipazione non successiva al 15 marzo come termine massimo entro cui il vettore interessato debba presentare la propria disponibilità sulle rotte per Milano e Roma per la stagione estiva". In subordine le associazioni chiedono "di cancellare il bando attuale dei quattro mesi estivi, per lasciare che il libero mercato, pur non essendo la soluzione ottimale, possa sbloccare la situazione e consentire al mercato e ai sardi di poter acquistare i biglietti aerei per il periodo citato tra il 15 maggio e il 30 settembre". Le sei organizzazioni stanno pure valutando di "invitare le compagnie aeree interessate ai collegamenti della Sardegna ad anticipare le adesioni per le rotte in questione pur essendo consapevoli che le stesse compagnie lamentano le medesime incertezze".
"Le prospettive per la programmazione della stagione turistica appaiono ancora oggi assolutamente incerte ed indefinite considerato che sino al 14 di maggio 2022 non potrà completarsi il quadro del vettore o dei vettori che accetteranno il servizio di collegamento - scrivono - Non essendovi diritto di esclusiva né priorità di presentazione, sarà estremamente probabile che i vettori attenderanno gli ultimi giorni per presentare le loro proposte, con impossibilita fino a metà maggio di poter prenotare i voli, conoscere chi e in quali orari e rotte effettuerà i collegamenti ed a quali tariffe e condizioni. Ne consegue il rischio concreto di un gravissimo danno per l'intera filiera economica ed occupazionale collegata al comparto turistico".