Scuola: assistente per studente disabile aiutato dal papà

Sardegna

Interviene il Tar, Comune dì Oristano nomina specialista

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di Stefano Ambu

L'assistente speciale che consentiva al figlio disabile di poter stare a scuola era il papà: passava le mattine vicino all'istituto pronto a intervenire in caso di bisogno, tra spostamenti e inevitabili problemi di ogni giorno.
    Una storia che è cominciata quattro anni fa a Oristano: babbo aiutante a "chiamata diretta" perché non si capiva bene chi dovesse nominare l'esperto in grado di seguire il ragazzo: la scuola o il Comune? Ora l'incubo è finito: venerdì lo studente avrà il suo assistente. E il papà potrà stare tranquillo sapendo che suo figlio è nelle mani di qualcuno che sa cosa fare per risolvere ogni tipo di problema.
    Sarà il Comune di Oristano ad attivare il servizio di assistenza personalizzato. Ma per sbloccare la situazione c'è voluta una sentenza del Tar. Il tribunale amministrativo si pronuncerà nel merito nei prossimi mesi. Ma nel frattempo ha emanato un'ordinanza per dare una prima risposta. Il messaggio che arriva dal tribunale è chiaro: il ragazzo deve subito essere assistito. Senza aspettare il bilancio per il reperimento dei fondi necessari. E, hanno detto i giudici, deve provvedere il Comune.
    Ora il Municipio è pronto a intervenire. "Lo faremo perché è prima di tutto necessario garantire il diritto primario del benessere del minore - precisa il sindaco Andrea Lutzu -. Le questioni burocratiche e amministrative le affronteremo dopo aver risolto il problema dell'assistenza a scuola del minore, non solo sulla base di quanto previsto dall'ordinanza cautelare del Tar Sardegna (notificato solo oggi) che ha stabilito, in deroga a quanto previsto dalla normativa vigente, che l'assistenza di base di uno studente gravemente disabile è un onere a carico del Comune, ma soprattutto perché alla base di tutto c'è il benessere del minore al quale da tempo assicuriamo altri strumenti di assistenza e a cui garantiremo anche questo".
    Il Comune provvederà ma, dal punto dì vista del diritto, pensa di aver sempre preso le decisioni più corrette. Per questo ricorrerà al Consiglio dì Stato. "La tutela delle persone disabili e delle loro famiglie - spiega Lutzu - è un bene di primaria importanza e di rango superiore rispetto alle mere esigenze di bilancio, con riguardo a tutti gli enti pubblici, ma esistono norme e documenti ufficiali che attribuiscono competenze alle quali non ci si può sottrarre e alle quali ci siamo attenuti. Ci siamo mossi sulla base di relazioni e documenti che da un lato definivano la natura dell'assistenza da assicurare qualificata come assistenza di base e dall'altro conseguentemente ne rimandavano la competenza all'istituzione scolastica. La Asl ha certificato la necessità di un'assistenza di base da cui deriva un obbligo da parte della scuola, mentre il Tar ha disposto l'attivazione di un'assistenza specialistica e solo questo elemento introduce l'eventuale obbligo a carico del Comune. Si precisa però che né la natura specialistica del tipo di assistenza richiesto, né l'obbligo della prestazione sono riconosciuti dalle norme regionali".

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