Report Cna, settore strategico per l'Isola ma serve spinta
Nonostante nel biennio pandemico il comparto turistico sardo sia stato fortemente penalizzato dalle restrizioni necessarie a contenere la diffusione dell'epidemia la Sardegna è comunque la regione italiana che ha avuto una ripresa migliore: le ultime rilevazioni dell'Istat relative ai primi nove mesi del 2021 evidenziano infatti una dinamica dei flussi turistici in forte risalita. Tra gennaio e settembre 2021 nel complesso delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere sarde si sono registrate 9,6 milioni di presenze (il 62,8% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente): una crescita pari al triplo di quella registrata al livello nazionale (+22,3%).
Da quanto si evince dal dossier Cna, nel 2021 le strutture ricettive sarde hanno ospitato complessivamente ben il 4,1% delle presenze turistiche italiane (un valore che nel 2019 non andava oltre il 3,8%): il turismo si pone dunque come il principale motore della ripresa dell'economia regionale con prospettive di ulteriore crescita sia sul fronte del turismo domestico, sia su quello del turismo internazionale.
Se nel corso del 2020 il PIL regionale aveva fatto registrare un calo a valori costanti del -9,6%, ben superiore a quello medio nazionale (-8,9%) le ultime stime della Cna (pubblicate lo scorso dicembre) indicano che il PIL regionale potrebbe aver registrato nel 2021 una crescita pari al +4,1%, superiore a quella media delle regioni del Mezzogiorno ma ben lontana da quanto atteso per il PIL nazionale (superiore al +6,5%).
Partendo dai dati sui flussi turistici nei primi nove mesi dell'anno passato, il centro studi CNA ha stimato che il contributo alla crescita economica regionale del settore turistico ricettivo nel 2021 dovrebbe essere pari a 2,1 punti percentuali: più della metà della crescita attesa.
Il volume dei flussi turistici resta però inferiore ai livelli del 2019 del -32,2% Nei primi nove mesi del 2021 il turismo domestico ha contato 1,85 milioni di presenze in più rispetto al 2020 (+41,2% contro il +14,2% nazionale) Anche i flussi stranieri hanno contato 1,85 milioni di presenze in più (+131,8% contro il +40,3% nazionale).
Rispetto ai livelli pre crisi è il turismo nazionale ad aver recuperato in maniera più decisa: se nel 2019 la Sardegna intercettava il 3,8% del totale nazionale delle presenze domestiche, nel 2021 questa quota è passata al 4,3% Le presenze straniere, nonostante l'eccezionale incremento, restano ancora pari a circa la metà rispetto ai livelli pre crisi: 3,3 milioni contro i 7 milioni dello stesso periodo 2019.
Nel 2021 le strutture ricettive sarde hanno ospitato il 4,1% delle presenze turistiche complessive italiane (nel 2019 non andava oltre il 3,8%).
"Il comparto turistico rappresenta senz'altro uno dei settori strategici per la ripartenza dell'economia della Sardegna - commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna sarda -. Nei prossimi anni le destinazioni che saranno in grado di proporre un'immagine più sicura in termini sanitari, sostenibile e innovativa nelle capacità di adattarsi a una nuova normalità potranno aumentare la propria competitività turistica".