Selezionati i film Assandira e L'agnello, proiezioni 17 e 19/1
"Assandira" di Salvatore Mereu e " L'agnello" di Mario Piredda sono entrati nella stretta cerchia di film selezionati da Adriano Arpà per la quinta edizione di "Fuorinorma. La via neosperimentale del cinema italiano" che avrà luogo alla Casa del Cinema di Roma, nel cuore di Villa Borghese, dal 17 al 20 gennaio. "Queste presenze - precisa Aprà - sono esempi di opposizione creativa a un cinema italiano altrove stanco e ripetitivo, ormai privo di ambizioni artistiche. In questi film che proponiamo si respira invece innovazione, felicità di dialogare con gli spettatori in maniera diversa, progettualità utopica: segnali concreti che indicano una strada nuova del nostro cinema".
Si parte lunedì 17 alle 19.30 con la proiezione di "Assandira", in sala anche il regista dorgalese. Ispirato all'omonimo libro di Giulio Angioni, il film gode dell'intensa interpretazione di Gavino Ledda nel ruolo dell'anziano Costantino. Zuppo d'acqua fin dentro alle ossa, Costantino si avvita sul pagliaio come un vecchio legno restituito alla terra dal mare in burrasca.
La pioggia torrenziale ha appena finito di spegnere il fuoco che si è mangiato in una notte sola Assandira, l'agriturismo in mezzo al bosco. Ma la pioggia non ha spento il dolore, il rimorso bruciante per il figlio, morto in mezzo alle fiamme, che non è riuscito a salvare. All'alba, i primi ad arrivare sono i carabinieri e il giovane magistrato: Costantino prova a raccontare loro cosa è successo in quell'ultima notte, a spiegare come tutto è cominciato.
"L'agnello" di Piredda sarà, invece, proposto mercoledì 19 alle ore 17.10 dopo la proiezione del cortissimo "Il canto del pensiero errante" di Silvia De Gennaro. Il regista sarà presente in collegamento da remoto. "L'Agnello" racconta la storia di Anita (interpretata da Nora Stassi), una diciassettenne immersa in una difficile situazione familiare. La ragazza vive in Sardegna insieme al padre Jacopo, che è malato di leucemia e avrebbe bisogno con urgenza di un trapianto.
I tempi d'attesa per la ricerca di un donatore sono troppo lunghi rispetto al progredire della malattia e, anche se i parenti hanno più probabilità di essere compatibili, non lo sono né Anita né suo nonno Tonino. Jacopo ha un solo fratello, Gaetano, che vive dall'altra parte dell'Isola. I due non si parlano da anni a causa di un feroce litigio che non sembrano intenzionati a dimenticare. Con l'aiuto del nonno, ad Anita non resta che presentarsi a casa dello zio, determinata a ricucire gli strappi del passato, pur di convincerlo a fare le analisi che potrebbero salvare la vita di suo padre. (ANSA).