"Lo Stato ci tratti come ha fatto per i dipendenti Alitalia"
"Lo Stato si assuma le sue responsabilità, ci tratti con lo stesso metro di misura usato per i dipendenti Alitalia e cerchi una soluzione a una delle più importanti vertenze nazionali". È il grido di battaglia dei circa 200 dipendenti di Air Italy che oggi hanno sfilato a Roma "per il lavoro, che è un diritto", come hanno ribadito lungo il corteo dal Colosseo a piazza Santi Apostoli.
Lì lavoratori e sindacati si sono radunati per chiedere al Governo di scongiurare in extremis gli oltre 1300 licenziamenti avviati dai liquidatori della compagnia a decorrere dal 2 gennaio.
I lavoratori non si arrendono: "Auspichiamo di essere ricompresi con un emendamento nel decreto che il governo sta elaborando a sostegno del comparto turistico e dei trasporti, a iniziare da quelli aerei", spiegano i sindacalisti dalla capitale.
Le richieste dei 1322 dipendenti ex Meridiana e dei rappresentanti sindacali sono precise, come è emerso dal faccia a faccia di ieri con la Regione Sardegna e come ribadito oggi, dopo averlo scritto nel documento unitario indirizzato ai ministri del Lavoro, dello Sviluppo economico e dei Trasporti.
"Riconvocazione del tavolo ancora aperto, blocco dei licenziamenti, proroga della cassa integrazione e attivazione di uno strumento straordinario di sostegno al reddito per 36 mesi", spiegano al megafono i sindacati con la speranza che il messaggio arrivi più forte a Palazzo Chigi. "Chiediamo di scongiurare la Naspi e bloccare i licenziamenti - insistono - nell'incontro che il Governo convocherà nei prossimi giorni con le Regioni Sardegna e Lombardia chiederemo un anno di cassa integrazione, il mantenimento della validità delle licenze, la riqualificazione del personale e la sua ricollocazione nelle altre compagnie aeree".