Cagliari disegna la città del futuro, ecco il nuovo Puc

Sardegna

Niente barriere tra la città e il mare, più parchi e giardini

Niente barriere tra la città e il mare, parchi e giardini contro il riscaldamento globale e case a basso prezzo per abbassare l'età media degli abitanti. Con un insegnamento che arriva anche dalla pandemia con soluzioni residenziali che devono tenere conto dell'esigenza di stare il più possibile all'aperto. È la Cagliari dei prossimi vent'anni disegnata nel preliminare del Piano urbanistico comunale approvato venerdì scorso in Giunta.

"Siamo alla fase iniziale - ha detto in conferenza stampa il sindaco Paolo Truzzu - perché sarà poi importante il contributo di tutti per la stesura finale. Ma un punto deve essere chiaro: questa è una cornice che detta le regole definendo cosa si può fare e cosa non si può fare". L'ultimo Puc risale al 2003. "È un passaggio importante- ha continuato Truzzu - la città deve riappropriarsi del suo mare da Giorgino a Sant'Elia e sino al Poetto".

Seguendo la direzione - ha aggiunto il vice sindaco Giorgio Angius - dello storico sindaco Ottone Bacaredda che aveva spostato la sede del Municipio da Castello a via Roma, proprio dì fronte al mare. Prevista, a questo proposito, anche la possibilità dì utilizzare alcune aree di porto e ferrovie per servizi alla città in una zona strategica. Tra le linee guida del documento - che deve adeguarsi anche al Ppr regionale - anche la valorizzazione dei beni storici e culturali.

E una nuova programmazione per il rilancio delle zone umide, magari con un'unica gestione di Molentargius e Santa Gilla. Attenzione - nell'ottica di riguadagnare abitanti e forze fresche - anche i piani di housing sociale ed edilizia convenzionata. Spazio anche a Pirri e Barracca Manna nel piano di riqualificazione delle periferie.
   

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