In 7 si sono dimessi, altri 2 via a dicembre
E' caos al Pronto Soccorso dell'ospedale San Francesco di Nuoro dove sette medici si sono dimessi per la grave situazione di "affanno" del reparto che lavora sotto organico da tempo. Altri due professionisti andranno via il 13 dicembre: uno è stato assegnato al reparto di Endoscopia e l'altro che era arrivato per l'emergenza Covid ha terminato il periodo di contratto. In reparto resteranno solo 7 medici su 18 previsti in pianta organica con i quali sarà impossibile garantire i turni. La notizia è stata anticipata dal quotidiano LA Nuova Sardegna.
Dopo i reparti di Chirurgia, Ortopedia e Cardiologia in forte sofferenza per la carenza di personale, che riguarda un po' tutti i reparti del nosocomio nuorese, ora i problemi sono arrivati anche al Pronto Soccorso.
La direttrice dell'ospedale Grazia Cattina e la commissaria straordinaria della Assl di Nuoro Gesuina Cherchi, hanno scritto all'Ats per cercare di far fronte alla drammatica situazione del reparto che deve affrontare situazioni di emergenza quotidiana. Si valutano le possibili soluzioni chiedendo medici in prestito da altri reparti o da altri ospedali ma al momento il reparto è quasi alla paralisi.
ASLL NUORO, PRONTO SOCCORSO NON CHIUDE - Il pronto soccorso del San Francesco di Nuoro nonostante la grave carenza di medici, con 9 su sedici che vanno via, non chiuderà. La commissaria straordinaria della Assl Gesuina Cherchi fa saper3e che sta lavorando a una soluzione temporanea in attesa che Ats intervenga. "Grazie alla disponibilità manifestata dalla dottoressa Maria Francesca Secchi a sospendere per il momento il suo trasferimento nell'Unità Operativa di Endoscopia, in accordo con direttore della stessa unità operativa - precisa la commissaria - sarà possibile, fino al 31 dicembre, continuare a garantire la copertura dei turni con i sette colleghi del Pronto Soccorso, e scongiurare così carichi di lavoro difficilmente sostenibili". "Contestualmente - aggiunge Cherchi - la Direzione sanitaria Ats Sardegna è impegnata al fine di individuare soluzioni a medio termine, che consentano di superare l'emergenza anche dopo il 31 dicembre".
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