Cagliari, su banco testimoni l'allora fidanzata dell'imputato
"Mi disse che l'aveva accoltellato e che l'aveva gettato nella diga di Bau Pressiu. Ma non gli credevo, mi sembrava una bugia. Gli ho detto che se fosse stato vero avrei chiamato io stessa i carabinieri e che doveva costituirsi". Così Elisa Trudu ha ricordato oggi in Corte d'Assise a Cagliari la sera nella quale l'ex fidanzato e ora imputato, Andrea Pinna, 35 anni di Perdaxius, gli avrebbe raccontato, alcuni giorni dopo il delitto, come era stato ucciso il compaesano Fabio Serventi, 24 anni, scomparso nel nulla il 21 marzo dello scorso anno.
Chiamata a deporre dalla pm Rossana Allieri, la donna ha ricordato i momenti di tensione avvenuti subito dopo l'omicidio, quando l'allora fidanzato con cui conviveva gli confessò il delitto. "Mi disse che l'aveva ucciso per soldi - ha svelato in aula - ma secondo me era un discorso talmente fuori dal normale che non gli avevo creduto". Per tutto il tempo Andrea Pinna - difeso dall'avvocata Teresa Camoglio - è rimasto in silenzio. La teste ha risposto anche alle domande del controesame degli avvocati di parte civile, Fabrizio Rubiu e Michela Pusceddu (in sostituzione di Patrizio Rovelli).
L'omicidio, stando all'accusa, sarebbe stato compiuto per un debito legato alla droga. Il corpo del 24enne non è mai stato ritrovato, nonostante le tante ricerche effettuate dai carabinieri. Ad Andrea Pinna gli investigatori sono arrivati seguendo la scia di alcuni passaggi di mano dello scooter della vittima, ma su di lui pendono anche le intercettazioni captate dagli investigatori, comprese quelle in cui parlava con la fidanzata. Prossima udienza il 20 dicembre.